Contagi Covid, la curva sale
La seconda ondata mai esaurita

Nell’ultima settimana la media mobile dei contagi quotidiani è aumentata del 60 per cento. Buzzetti, esperto di statistica medica: «Abbiamo visto in queste ultime settimane una fase di stallo, ora arrivano da alcuni territori segnali di rialzo».

Le scintille della scorsa settimana erano la miccia dei focolai. Il rimbalzo della pandemia in Bergamasca è ora una certezza che ha accumulato numeri, è una curva che ha virato verso l’alto con un’inclinazione ben più marcata di quella lombarda. Quel che s’era osservato a inizio febbraio nella nostra provincia – 400 nuovi contagi concentrati in appena tre giorni, da giovedì 4 a sabato 6 febbraio – era dunque l’anticamera di un rischioso ritorno al passato: una circolazione del virus con cifre che richiamano a quelle di fine ottobre, l’imbocco della seconda ondata.

È la bussola degli indicatori che punta verso questo parallelo. A domenica 14 febbraio, quinto giorno consecutivo con più di nuove 100 infezioni in Bergamasca, la media mobile dei contagi – valore che permette di contenere le oscillazioni di giornata, fornendo un trend più lineare – è salita a 140 casi quotidiani, un livello praticamente analogo a quello che si osservava il 29 ottobre (136), all’alba del periodo più critico dell’autunno.

Appena una settimana fa, il 7 febbraio, la media mobile era invece a quota 87: vuol dire che nel giro di sette giorni il numero medio di contagi quotidiani è cresciuto del 60%. Ed è quasi ciò che avvenne negli stessi giorni dell’autunno: il 22 ottobre – sette giorni prima del 29 ottobre, la data che fa da parallelo allo scenario attuale – la media mobile dei contagi era a 72, più o meno in linea.

Analizzando i dati la seconda ondata non apre essersi mai esaurita. «La differenza tra la prima ondata e la seconda – osserva Roberto Buzzetti, esperto di statistica medica, già direttore dell’Ufficio epidemiologico dell’allora Asl di Bergamo – è nella rapidità con cui le curve sono scese, dopo i picchi iniziali. In primavera la curva dei contagi salì in maniera velocissima, ma poi imboccò la direzione opposta con la stessa velocità. In autunno, invece, l’impennata è stata rapida ma la discesa molto lenta, sia per quanto riguarda i contagi sia per la pressione ospedaliera e i decessi. Abbiamo visto in queste ultime settimane una fase di stallo, ora arrivano da alcuni territori segnali di rialzo».

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