Commercio e servizi al via
Da lunedì ripartenza per oltre 11.000

Si (ri)parte. Con tutti i dubbi del caso e anche le nostre paure e la fragilità che il Covid-19 ci ha sbattuto in faccia. Senza appello. La Fase 2 comincia lunedì anche per il mondo del commercio e dei servizi, i cui addetti andranno ad aggiungersi ai 22.500 (15mila più 7.500) già in pista da tempo. O che non si sono mai fermati durante l’emergenza.

I dati elaborati da Ascom rivelano che dal 4 maggio saranno oltre 11.000 gli addetti pronti a rientrare tra commercio e servizi: equamente distribuiti, 5800 e 5384. Per un totale, rispettivamente, di 1869 e 4697 imprese. Nella prima categoria ci sono i 1.800 del settore alberghiero che conta su 278 imprese. Ma sulle modalità di riapertura ci sono ancora molte incognite, considerando che il mercato è di fatto fermo.

Di certo la Regione non intende restringere ulteriormente le maglie: «Sostanzialmente noi allargheremo, nel senso di rinunciare a tutte le nostre limitazioni» spiega il presidente, Attilio Fontana: «Riapriamo alberghi, uffici professionali, mercati all’aperto e al chiuso, ma solo per i generi alimentari». Mercati che nella nostra provincia coinvolgono ben 564 imprese per un totale di 1.100 addetti.

Quanti riapriranno davvero?

Nel novero di chi può ricominciare lunedì ci sono anche librerie, cartolerie e fioristi: 1.300 in tutta la provincia spalmati su 640 imprese. Il pacchetto del commercio si chiude con le 387 imprese legate al mondo degli autosaloni che coinvolgono ben 1.600 addetti, la seconda categoria come numero dopo quelli impegnati negli alberghi. Per tutti ci sono due punti interrogativi: quanti riapriranno davvero? E soprattutto, quale mercato troveranno in questa Fase 2?

Per quanto riguarda i servizi, la parte del leone la fanno i 3.500 agenti di commercio, seguono i 1.100 agenti immobiliari e i 784 procacciatori d’affari.

I settori ancora in attesa

Prima dei dati relativi alla seconda fase delle riaperture, quella attualmente prevista per il 18 maggio, spostiamo però l’orizzonte più in là, a quel 1° giugno che potrebbe rivedere la riapertura di bar e ristoranti, 3.800 nella Bergamasca, per un totale di 12.700 addetti. In pratica poco meno di quelli (15.000) che stanno già lavorando da tempo nei settori rimasti aperti.

Allo stato attuale, non ci sono ancora indicazioni temporali per i 3.000 addetti dei negozi dei centri commerciali, rileva Ascom (ma i più ottimisti ipotizzano il 18 maggio) distribuiti su 500 imprese. Analogamente, sul fronte dei servizi, si attendono indicazioni per palestre (25 imprese e 100 addetti), locali da ballo (32 per 150 addetti), asili nido (94 per 400) e impianti di risalita (4 per solo 20 addetti).

Chi riprende il 18 maggio

Il 18 maggio dovrebbe toccare invece ai 3.800 addetti del settore abbigliamento e calzature. ai 2.400 ambulanti che non vendono alimentari, ai 2.000 addetti del settore mobili e arredi e altri 1.000 equamente divisi tra casalinghi e negozi al dettaglio, non alimentari. Oltre 9.000 persone che vanno ad aggiungersi nei servizi ai 300 delle agenzie di viaggio. In tutto fanno 4.464 imprese. Se tutto andrà bene, a ripartenza completata torneranno in pista 30.700 addetti nel settore commercio e 6.354 in quello dei servizi. Se tutto andrà bene, appunto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA