«Come comunità e Diocesi facciamo conoscere Giulia»

BERGAMO. San Tomaso, celebrata la Messa nel 13° anniversario della morte di Giulia Gabrieli. Don Tomasoni: sarebbe bello che fosse proclamata venerabile per il Giubileo.

Nel giorno del tredicesimo anniversario della scomparsa di Giulia il 19 agosto 2011, la comunità di San Tomaso Apostolo si è stretta attorno alla famiglia Gabrieli nel suo ricordo. Lunedì sera, 19 agosto, si è celebrata una Messa nella chiesa parrocchiale del quartiere cittadino, presenti sull’altare numerosi sacerdoti tra cui il parroco don Giuseppe Rossi, il curato don Mattia Monguzzi, il vicepostulatore della causa di beatificazione di Giulia don Mattia Tomasoni, il salesiano padre Pierluigi Ceruti, don Andrea Mazzucconi ex parroco di San Tomaso e don Luigi Carminati, che hanno conosciuto Giulia. Accompagnata dal coro della parrocchia di San Tomaso, la celebrazione ha visto una larga partecipazione di fedeli uniti nel ricordo della quattordicenne morta per un sarcoma.

Nell’omelia don Monguzzi ha sottolineato che «meta di ognuno di noi è il cielo, un traguardo che il Signore desidera per noi. Lui è la via, la verità e la vita. Si tratta però di un percorso costituito da tante tappe. Una che incontriamo tutti è quella della croce. Giulia ha sollevato lo sguardo, trovando un gancio in mezzo al cielo, ha aspettato, immaginato, pregato. Ora noi la pensiamo in cielo e la Chiesa ci dice, con il suo cammino di beatificazione, che ha raggiunto come i Santi la sua meta». Alla conclusione della celebrazione don Mattia Tomasoni ha aggiornato sulla causa di beatificazione di Giulia, ufficialmente avviata dal Vescovo monsignor Francesco Beschi in data 7 aprile 2019, dopo aver ricevuto il nulla osta dalla Congregazione per le Cause dei Santi.

«La documentazione richiesta – ha precisato don Tomasoni – è stata consegnata al Dicastero ed ora deve essere esaminata a diversi livelli perché si riconosca che Giulia ha vissuto le virtù in modo eroico. Questo porterebbe a proclamarla venerabile. Sarebbe bello che in occasione del Giubileo del prossimo anno si potesse raggiungere questo risultato. A noi rimane da fare molto su due differenti aspetti. Uno riguarda la diffusione e conoscenza della figura di Giulia affinché sia invocata e pregata. Lo possiamo fare come comunità e come Diocesi; diffondere la devozione è anche il mio personale impegno come vicepostulatore. Un secondo aspetto riguarda l’invocazione di un miracolo di Dio per intercessione di Giulia. Il riconoscimento dell’avvenuto miracolo permetterebbe di riconoscerla come Beata. Per questo si devono verificare due condizioni: una guarigione non spiegabile dal punto di vista medico-scientifico e la chiara connessione tra la guarigione e l’interconnessione esclusiva di Giulia».

Don Giuseppe ha invitato innanzi tutto la comunità di San Tomaso a riconoscere e far conoscere sempre più «questa nostra figlia». Durante la celebrazione, nelle preghiere dei fedeli, è stato ricordato come da Giulia, «uno dei fiori più belli del giardino celeste» siano nati progetti ed iniziative, in particolare la scuola estiva per i bambini ricoverati in ospedale. Sono state ricordate anche le sue parole: «Sogno di scrivere un libro, e questa è la cosa che conta di più, per dire che Lui c’è, che ci sta sempre accanto. Io spero di guarire, ma anche se ciò non dovesse accadere so che lui mi è sempre vicino e mi dà la forza di andare avanti. So di non essere mai sola».

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