Colzate, in 300 ancora isolati. E torna la didattica a distanza

DOPO LE FRANE. Gli abitanti di Bondo costretti a percorrere a piedi la mulattiera, c’è chi fa lezione da casa come in pandemia.

Ogni mattina, ancora col buio e a piedi, devono scendere dalla mulattiera del santuario di San Patrizio. È la situazione a cui sono costretti i circa 300 abitanti della frazione di Bondo (che comprende anche la località Rezzo), a monte di Colzate. La strada di accesso alle località, dopo i due episodi franosi di giovedì 10 ottobre, non è sicura. Gli abitanti restano quindi isolati, alle prese con la loro nuova «normalità». A patire la situazione anche gli studenti: c’è chi è tornato alla didattica a distanza, proprio come avveniva durante la pandemia, e chi invece va e viene da scuola a piedi, lungo la mulattiera.

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Emma Perego, studentessa iscritta all’ultimo anno all’Istituto Vittorio Emanuele II di Bergamo, abita con la mamma in cima alla frazione Bondo di Colzate e dalla scorsa settimana è impossibilitata ad andare a Bergamo, proprio a causa della frana che blocca la strada. E così, da lunedì 14 ottobre e per circa una settimana, è tornata a studiare in «modalità a distanza». L’unica via per arrivare in paese e poi in città è infatti quella che ora con la frana è preclusa. Resta solo la vecchia mulattiera (lunga circa un chilometro) che parte alle porte di Colzate e termina al santuario di San Patrizio, fino a mercoledì 9 ottobre appannaggio di patiti del trekking, oggi invece piena di gente.

«Sarebbe stato un viaggio della speranza, ci avrei impiegato più di tre ore. La scuola è stata molto disponibile a venirmi incontro»

«Tutte le mattine sarebbe stato un viaggio della speranza arrivare da casa mia con la macchina fino al santuario, per poi fare la mulattiera e da Colzate raggiungere il paese vicino per prendere il tram – spiega la studentessa –. Ci avrei impiegato più di tre ore. La scuola è stata molto disponibile a venirmi incontro». Lei è una delle poche studentesse della frazione che studiano a Bergamo. «Un ragazzo so che usa la moto da cross per scendere e salire dalla mulattiera», racconta. «Sappiamo di altri che si sono trasferiti temporaneamente in paese, ma noi non abbiamo un appoggio», spiega la mamma Silvia che tutti i giorni percorre la mulattiera per andare a lavorare in paese a Colzate. «Cerco di uscire prima dal lavoro così non la percorro al buio», aggiunge. La figlia più grande, Sofia, parrucchiera a Nembro, ha invece trovato accoglienza in paese da amiche. Lunedì 14 ottobre per Emma è stato il primo giorno di didattica a distanza causato dalla particolare situazione innescata dal maltempo. Un tuffo nel passato nei giorni della pandemia da Covid, quando la studentessa era in prima superiore. «È bruttissimo tornare a questa modalità e non riuscire a vedere i compagni e stare in classe – dice la ragazza –. Ci hanno detto che entro fine settimana dovrebbero riuscire a far passare le macchine lungo la strada. Mi auguro di ritornare alla normalità il prima possibile».

«Comunità coesa»

Nel frattempo, a Bondo, si programmano gli interventi di somma urgenza. Le prime fasi di pulizia avevano consentito di liberare giusto quel che serviva ad aprire la strada nella mattinata di domenica solo per paio d’ore, per consentire ai residenti di riportare la propria automobile a casa (in molti, al momento dei distacchi, che si sono verificati tra le 9 e le 11 di giovedì, erano già al lavoro o altrove). Il tutto, appunto, nello scarso frangente di un paio ore, per motivi di sicurezza. «Abbiamo fatto domanda alla Regione - annuncia il sindaco di Colzate, Gian Lorenzo Spinelli – per ottenere i 100mila euro per intervenire in somma urgenza. Tuttavia, non abbiamo ancora una stima complessiva dei danni e degli interventi di messa in sicurezza da fare, perché sono ancora in corso le valutazioni per capire se ci sono nuovi movimenti del versante».

Il quad della Croce Verde di Colzate percorre la mulattiera per portare alimenti agli isolati: martedì 15 ottobre il punto di ritrovo è ancora la sala delle pubbliche riunioni in municipio dalle 14,30 alle 15

Intanto, lunedì 14 ottobre il quad della Croce Verde di Colzate ha ripreso a percorrere la mulattiera per portare gli alimenti agli isolati. Il servizio è stato attivato venerdì 11 e sabato 12 ottobre, si era fermato solo domenica 13, ed è previsto anche per martedì 15: il punto di ritrovo è ancora la sala delle pubbliche riunioni in municipio dalle 14,30 alle 15. Le cose (si raccomanda solo viveri e beni di stretta necessità) saranno depositate alle ex elementari di Bondo, dove chi vorrà potrà parimenti lasciare cose da portare a Colzate dalle 15 alle 15,30. Inoltre, per chi ha necessità, è sempre possibile il pernottamento nella sala pubbliche riunioni, dotato di brandine e servizi igienici. Finora il servizio non è stato utilizzato da alcun cittadino. Per organizzarlo al meglio, si caldeggia la prenotazione al 346.8672446. Sempre martedì 15 ottobre è prevista una nuova apertura temporanea della strada tra Colzate e Bondo, con passaggio sorvegliato dalle 17 alle 18,30, salvo nuovi movimenti franosi, come recita l’ordinanza nel sindaco.

«Abbiamo pregato per ringraziare che non ci sono stati feriti e nessuno si è fatto male»

Nonostante le difficoltà del momento, la comunità isolata resta unita, dando prova di grande solidarietà e coesione. «In molti hanno partecipato alla processione per la festa della Madonna del Rosario, celebrata domenica scorsa a Bondo – racconta il parroco don Paolo Biffi –. Insieme a tanti altri sono salito a piedi d Colzate per la Messa. Abbiamo pregato per ringraziare che non ci sono stati feriti e nessuno si è fatto male. Inoltre abbiamo detto grazie per i fenomeni di mutuo aiuto che si sono innescati dopo la frana. La comunità ha risposto in maniera bella e coesa: ci si dà una mano per tutto, dalla spesa agli acquisti in farmacia fino ai passaggi in auto tra Bondo e l’imbocco della mulattiera».

Valle Brembana e Imagna

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Sono iniziati lunedì 14 ottobre i primi lavori di messa in sicurezza in alcune zone colpite da frane tra la Valle Brembana e la Valle Imagna, che hanno lasciato isolate più di 80 persone. A Berbenno il sindaco Manuel Locatelli fa sapere che come indicato negli scorsi giorni, in seguito alla richiesta di somma urgenza sono iniziati i primi lavori di messa in sicurezza dei luoghi interessati. «Abbiamo mandato una richiesta totale di 260mila euro alla Regione per le tre frane che hanno coinvolto il nostro paese: due in via Europa, in zona Barca, dove sono rimasti isolate 14 persone e una in località Gorlongo. Siamo sempre in contatto con le famiglie, nessuno è stato lasciato solo» spiega il sindaco. Con le frane di giovedì scorso, a Berbenno sono rimaste isolate in via Europa 14 persone mentre in località Gorlongo 6 turisti, uno dei quali accompagnato in aeroporto grazie all’ausilio di un agente della polizia locale. Anche in Val Brembilla una sessantina di persone è rimasta isolata in seguito ad alcuni smottamenti che da giovedì occupano le uniche vie di transito.

A Catremerio i primi interventi di lunedì 14 ottobre hanno visto la potatura di diversi alberi in prossimità dello smottamento, così da capire effettivamente dove intervenire. Il cantiere è stato aperto anche sulla strada che porta in località Pamparato, dove altri 20 abitanti sono rimasti isolati. «Domani (oggi ndr) strada Catremerio verrà messa in sicurezza con posa di blocchi delimitatori e se tutto va bene entro sera verrà riaperta parzialmente al transito», riferisce il vicesindaco Gian Battista Carminati.

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