
(Foto di Colleoni)
Ex Molini Moretti . L’area di via Rampinelli in stato d’abbandono. FdI: allarme sicurezza. Valesini: dai sopralluoghi una sola criticità, ma già risolta. L’operatore: in estate via ai lavori.
A Colognola, ormai, tutta la conoscono come «la voragine», il buco profondo 7-8 metri lungo via Rampinelli da anni in stato di semi abbandono dopo lo scavo delle fondamenta. L’area è quella degli ex Molini Moretti, finita di nuovo al centro del dibattito dopo un’interrogazione della consigliera di Fratelli d’Italia Cristina Laganà in cui sollecita aggiornamenti sul recupero. Laganà segnala una situazione di «degrado che impatta sul quartiere in termini di sicurezza e decoro urbano, e rende poco attraente anche quanto realizzato nel primo lotto».
Ora, dopo anni di stop, un progetto c’è e presto sarà presentato in Comune come spiega l’operatore privato. Tra i principali problemi segnalati nell'interrogazione di FdI vi è che «l’area è in completo abbandono e non messa in sicurezza» e che «le paratie di sicurezza, completamente arrugginite e dismesse, sono potenzialmente pericolose per i passanti». «Il degrado non è reale. Il cantiere non è mai fermo e facciamo sempre un’attenta opera di controllo», afferma l’imprenditore Francesco Manzi, che con la sua società immobiliare ha acquistato l’area dieci anni fa, prevedendo la realizzazione di due lotti di abitazioni.
Dopo la conclusione del primo lotto, il secondo lotto è al palo dal 2019, con l’enorme cratere abbandonato. «Il ritardo è dovuto al fatto che la convenzione si basava su un progetto ormai vecchio – spiega Manzi –. Dopo il Covid le richieste per le abitazioni sono cambiate: si chiedono balconi più ampi, spazi più grandi e materiali più leggeri. Si sono modificate le tipologie delle case e così da 110 appartamenti, ne costruiremo 90. Si tratta di appartamenti di edilizia libera la cui progettazione e distribuzione stipulata pre-pandemia non era più in linea con le attuali richieste di mercato». La variante del progetto è in fase di definizione in queste settimane, poi sarà protocollata in Comune. «Procederemo presto con il protocollo della documentazione del progetto ex novo e poi partiamo con le edificazioni. Contiamo di iniziare a costruire in estate. Stimiamo di terminare il cantiere nel 2027», fa presente Manzi. In tempo, quindi, con le scadenze pattuite nella convenzione stipulata tra il Comune e il privato. «La convenzione fu firmata nel 2008 dalla Giunta Bruni e modificata nel 2013 dalla Giunta Tentorio – spiega l’assessore alla Rigenerazione urbana Francesco Valesini –. A causa delle proroghe legislative degli ultimi anni, alle quali gli enti locali hanno dovuto conformarsi, la scadenza della convenzione è ora fissata per il 21 maggio 2026».
All’interrogazione firmata dalla consigliera di FdI che invita l’amministrazione ad interloquire con il privato per intervenire contro «l’abbandono dell’area che crea situazione di effettivo pericolo per la sicurezza di cittadini», ha risposto lo stesso assessore Valesini comunicando gli esiti dei sopralluoghi effettuati all’inizio di marzo dalla Polizia locale. Il rapporto, riportato in risposta all’interrogazione, segnala che l’unica criticità rilevata è stato il distacco di una lamiera della recinzione metallica in via Rampinelli, risolta dal referente di cantiere come verificato durante un successivo controllo.
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