Cividini festeggia in Oriente con un nuovo shop a Tokyo

L’ANNIVERSARIO. Cividini compie i suoi primi 30 anni in Oriente e apre un nuovo shop-in-shop a Tokyo. La maison bergamasca scommette ancora sul Giappone e ha inaugurato un nuovo spazio nel quartiere di Nihonbashi.

«Col tempo ci siamo affidati a diversi importatori con i quali abbiamo allargato la nostra presenza su quel mercato raggiungendo una cinquantina di punti vendita ma il grande passo in avanti che ha consolidato la nostra presenza fu fatto iniziando la collaborazione con Coronet, dipartimento del grande gruppo Itochu dedicato all’importazione e distribuzione di grandi marchi europei con il quale è stato messo a punto un piano di aperture future nei più importanti department store oltre ad un ulteriore allargamento della distribuzione nelle boutique indipendenti» dichiara Piero Cividini, stilista e fondatore del brand insieme alla moglie Miriam.

Cividini continua quindi la sua espansione internazionale e conta oltre 350 punti vendita tra Italia, Europa, USA, Taiwan, Korea, Canada, Australia e Cina. Le collezioni, interamente realizzate in Italia, sono legate indissolubilmente a tecniche lavorative artigianali: la forza del brand resta la moderna maglieria in cachemire rivolta ad un pubblico che cerca una moda non-volubile, non-effimera ma stilisticamente ricercata e di alto valore tecnico e qualitativo.

Espansione a Est

Ad oggi Cividini conta 6 shop in shop e circa 80 boutique che distribuiscono il marchio nel Sol Levante. Il Giappone copre ad oggi il 25% del mercato globale della maison e rappresenta il nucleo commerciale asiatico dell’azienda, «ma interessanti sviluppi si stanno registrando anche in Cina dove ormai contiamo circa 20 retailer qualificati e dove pensiamo, nonostante il difficile momento, di ottenere ulteriori risultati».

La visione europea

Rimane sempre buona la presenza negli usa dove siamo presenti dalle metà degli anni Novanta. «Stabili gli altri mercati con una migliorata prospettiva in Europa» conclude Piero Cividini. Una voglia di investire e una nota di fiducia che parla di una moda che vuole sempre più prendere le distanze da una produzione e un consumo di massa: «Il settore sta vivendo un periodo di grande crisi e questo ormai è noto a tutti, con una riduzione del potere d’acquisto a livello internazionale, ma in questa tempesta la coerenza ha significato tenere la rotta e per noi coerenza è sinonimo di alta qualità, correttezza nella produzione e commerciale» continua Cividini.

Niente scorciatoie, insomma: «Già quarant’anni fa facevamo tutto a mano. La nostra tecnica e filosofia non sono cambiate: questo è il nostro heritage ». Fiore all’occhiello resta la lavorazione della maglieria, con filati naturali e pregiati, studi di lavorazioni artistiche e sempre artigianali. Senza tempo.

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