Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 29 Luglio 2020
Città Alta, Relais San Lorenzo non riaprirà
«Anni difficili, lo stop è stato fatale»
Avrebbe dovuto riaprire il 1° settembre. Il titolare: «Continue cancellazioni e prospettive incerte. Decisione inevitabile».
Era l’unico hotel cinque stelle di Bergamo, un concentrato di eleganza e lusso, con una attrazione storica delle antiche rovine romane incluse nella struttura. Aperto nel maggio 2013, chiuso da marzo con l’inizio della pandemia, il Relais San Lorenzo di piazza Mascheroni, a Bergamo Alta, non riaprirà il 1° settembre come era stato annunciato. Gli ultimi dipendenti (solo cinque rispetto ai quindici che erano impiegati nel periodo di piena attività) hanno avuto in questi giorni la triste comunicazione. «La decisione era inevitabile – afferma il titolare, l’imprenditore milanese di origini bergamasche Paolo Facchinetti – e a malincuore ho dovuto cedere. Sono stati sei anni difficili nel sostenere la gestione di questa struttura lussuosa e il colpo di grazia ci è venuto dalla epidemia. Le continue cancellazioni di prenotazioni e le incerte prospettive per il futuro mi hanno fatto decidere per la chiusura».
Una chiusura clamorosa, ma purtroppo non sarà solo il Relais San Lorenzo la vittima di questa crisi che perdura e della quale nessuno può prevedere la durata. Diverse sono le strutture alberghiere in seria difficoltà. Molto dispiaciuto lo chef Antonio Cuomo, che con la sua abilità in cucina aveva sostenuto, sin dalla apertura, le sorti del ristorante interno all’albergo: «Mi dispiace molto per questa chiusura – afferma – perché per quel ristorante ho dato tutto il mio impegno, però avevo capito già un anno fa che le cose non andavano molto bene e non c’erano reali prospettive di miglioramento. Mi sono licenziato nel settembre 2019. Oggi faccio il consulente tecnico-culinario di una ditta del settore caseario».
Trenta camere di lusso, diverse tra loro, di cui 15 si affacciano sul cortile interno con vista sulle valli. Ogni spazio è arredato con pezzi di artigianato e design. In una suite ha dormito anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel novembre 2015, quando venne a Bergamo per un concerto al Donizetti diretto dal maestro Riccardo Muti. Il relais poggia su resti di rovine che vanno dal 300 avanti Cristo sino al Rinascimento, reperti che sono stati rimessi in luce con abilissimo lavoro architettonico e resi fruibili dalla clientela del ristorante e, in appositi orari, anche dal pubblico esterno. Un ambiente di fascino, firmato dall’architetto toscano Adolfo Natalini, che ha meritato premi alla Biennale di Architettura di Venezia e alla Fiera Host di Milano dedicata a servizi alberghieri e ristorazione.
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