Città Alta, l’ex Ateneo affidato alla Mai. «Tornerà uno spazio aperto alla città»

LUOGHI E CULTURA. L’edificio di piazza Duomo sarà funzionale all’attività della biblioteca. Parte del patrimonio artistico, come i medaglioni dei letterati, ritroverà il suo posto.

Dopo la nuova sede di Casa Suardi lo scorso marzo, il Comune di Bergamo affida alla civica biblioteca Angelo Mai l’ex Ateneo di Scienze Lettere e Arti di piazza Reginaldo Giuliani, per ridare allo storico edificio un’identità, partendo dalla ricostruzione della sua storia.

L’affidamento rientra nella volontà dichiarata dall’assessore alla Cultura Sergio Gandi «di aprire maggiormente al pubblico la biblioteca Mai». L’edificio, che oggi è gestito dal servizio Cultura e Unesco di Palafrizzoni e che viene concesso per iniziative estemporanee, sarà quindi utilizzato in modo continuativo dalla Mai. Tanto che il Comune, nel provvedimento deliberato dalla Giunta, cancella anche la possibilità di celebrarvi matrimoni civili.

La decisione ha un fondamento storico

La decisione ha anche una ragione di tipo storico, per «restituire parte del patrimonio artistico all’edificio, che riconduca alla collocazione originaria alcune delle opere rimosse e disperse nel 1935 tra diverse sedi e istituzioni» si legge in delibera. Alcuni dipinti, sculture e medaglioni di cui fu spogliata la sede storica dell’Ateneo di Scienze lettere ed arti vennero portati proprio nella sede della biblioteca Mai.

Un assetto che sarà ricomposto, «migliorando la qualità dell’esperienza di fruizione e di conoscenza dell’ex Ateneo per la collettività, attraverso il ripristino della vocazione storica e culturale dell’edificio, trasformandolo da “contenitore” di eventi a luogo capace di tornare a raccontare la propria storia e identità». Questo l’indirizzo della Giunta sull’edificio che si trova nel retro di piazza Duomo, tra la Basilica di Santa Maria Maggiore e il Duomo: «La sede dell’ex Ateneo sarà funzionale all’attività della biblioteca Mai, volta a promuovere ancora più iniziative rivolte ai cittadini – afferma l’assessore Gandi –. La nuova sede rientra nell’ambito di questa programmazione di carattere culturale, per aprire maggiormente al pubblico l’istituzione, lo specifico provvedimento serve a garantire tutto questo».

La storia dell’Ex Ateneo di Città Alta

La storia dell’edificio è lunga e articolata. Costruito sul fontanone di epoca viscontea (ancora visibile da una piccola apertura alla base), fu destinato in un primo momento a museo delle antiche lapidi bergamasche. Nel 1768 venne eretto un portico disegnato dall’architetto Gallizioli per riunire il materiale di scavo raccolto in città e provincia e dopo il 1818, anno di costituzione dell’Ateneo di Scienze Lettere ed Arti, divenne museo archeologico e sede della nuova istituzione cittadina.

Nello stesso periodo l’architetto Dalpino realizzò l’attuale costruzione neoclassica. L’edificio fu affittato dal Comune nel 1935 a una sezione dei Fasci Giovanili di Combattimento e spogliato del proprio patrimonio artistico, disperso in diverse sedi. Dipinti, sculture e medaglioni furono rimossi e trasferiti a Palazzo Nuovo, sede della Mai. Quei medaglioni potrebbero a breve tornare nel luogo per il quale vennero realizzati: «C’è la possibilità di riportare in Ateneo i medaglioni, effigi di figure di letterati e intellettuali ora conservati nell’Atrio Scamozziano, ma prima è necessario ottenere le autorizzazioni – spiega la direttrice della civica biblioteca Cristiana Iommi –. Per quanto riguarda l’utilizzo degli spazi dell’ex Ateneo condivido le parole dell’assessore, stiamo lavorando su una progettualità finalizzata al posizionamento della biblioteca al centro della vita culturale della città».

Tra i lavori in corso, il restauro dell’Atrio Scamozziano dove non sono ancora stati riposizionati i medaglioni, dato che potrebbero tornare in Ateneo: «Il restauro dovrebbe completarsi a gennaio – conclude Iommi -. È stata terminata la parte superiore degli archi e quella illuminotecnica, da finire invece, la parte inferiore».

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