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Cronaca / Bergamo Città
Sabato 22 Febbraio 2025
C’è anche il Gewiss tra i candidati on line per lo stadio dell’anno
IL CONCORSO INTERNAZIONALE. Fischio finale, lunedì 3 marzo a mezzanotte. La partita è cominciata e in campo c’è anche Bergamo. Il progettista Piantelli: «Votate!».
Il «Gewiss Stadium» è tra i 23 impianti selezionati per «Stadium of the year», il più grande concorso a livello mondiale basato sul voto popolare. Lo organizza StadiumDb.com, uno dei più importanti database relativo agli impianti sportivi. «E ora? Votate!». Andrea Fabris, direttore generale corporate dell’Atalanta, non ha dubbi: «Il giusto riconoscimento a un grande lavoro di squadra, a chi in questo impianto ci ha creduto, investito e lavorato, a cominciare dalla proprietà che ci ha messo il massimo impegno a tutti i livelli». Una candidatura che «è anche un riconoscimento per Bergamo che ora può contare su uno stadio rinnovato, moderno e bello: un luogo dove è bello stare, durante l’evento sportivo e non solo. Per l’Atalanta è un grande motivo di orgoglio».
Il contest è arrivato alla sua 15ª edizione, Stadium.Db.com ha nel suo database oltre 4.000 impianti sportivi di tutto il mondo, una sorta di miniera d’oro per gli appassionati del settore considerando l’enorme quantità di dati disponibili, sia dal punto di vista storico che economico e dell’evoluzione architettonica.
Per votare basta cliccare su www.stadiumdb.com e dalla home page selezionare la sezione relativa al concorso. Il primo passo è selezionare la propria «top five» e poi assegnare 5 stelle al preferito, 4 al secondo e via a scendere. Gli stadi sono stati scelti secondo precisi criteri, su tutti devono contenere almeno 15.000 persone ed essere stati aperti nel 2024. «Quelli costruiti da zero sono presi in considerazione così come quelli che hanno subito una profonda riqualificazione. Possono ancora avere piste da corsa o ciclismo intorno al campo, o avere dimensioni più grandi di quelle regolamentari per il calcio, come il cricket, l’hurling (sport nazionale irlandese - ndr) o il football americano» si legge nel regolamento. Ma la loro destinazione anche (o prevalentemente) al calcio è uno dei requisiti.
I 23 stadi sono distribuiti in 18 Paesi: detto del Gewiss, in Europa sono in lizza nientemeno che il Santiago Bernabeu di Madrid, il Son Moix di Maiorca, la ad Hoc Arena di Jena in Germania, il Kooi Stadion di Leuwarden in Olanda e il Hristo Botev di Plovdiv, in Bulgaria. Decisamente cospicua la rappresentanza asiatica: la Cina mette in campo il National Healt and Culture center Stadium di Binzhou, il District Sport Center Stadium di Hechuan e L’Olympic Sports Park Stadium di Linyi. Il Giappone risponde con l’Edion Peace Wing di Hiroshima e il Peace Stadium Connected by SoftBank di Nagasaki. La Corea del Sud, invece, propone lo Sport Complex di Gimhae, l’Indonesia lo Stadion Utama Sumatera Utara di Medan.
Tra le cose interessanti della selezione c’è il fatto che gli stadi seguono la nuova geopolitica del calcio, e così nel mazzo ecco la Kingdom Arena di Riyad, Arabia Saudita, il Jaber Al-Mubarak Al-Hamad Al-Sabah Stadium di Sulaibkhtat, Kuwait, l’International Stadium di Nasiriyhah in Iraq e il Shahid Raisi Stadium dell’iraniana Kerman.
Medesimo discorso per l’Africa con lo Stade Hocin Aït Ahmed dell’algerina Tizi Ouzou, Paese che propone anche lo Stade Ali la Pointe di Douera. La lista continua con l’Amahoro di Kigali, in Ruanda, l’Hamz Stadium di Kampala, Uganda e il monumentale Egypt Stadium dell’area metropolitana de Il Cairo. Ma il vero monumento è il Mâs (Monumental) di Buenos Aires, casa del River Plate in Argentina, il solo del continente americano in gara.
«Una grande, grandissima, soddisfazione» commenta Mauro Piantelli dello Studio De8, progettisti dello stadio. «È stato un percorso complicato ma sfidante, quello di ridare nuova vita a una struttura che, nata periferica, è divenuta sempre più centrale per la città, in rapporto con un edificio del 1500 come il Lazzaretto. Una necessaria interazione tra diverse epoche e funzioni mutate che ha riportato al centro del dibattito anche il ruolo dell’architettura degli spazi sportivi in ambito urbano. Grazie davvero all’Atalanta per la fiducia e il supporto, al Comune, e a tutti i protagonisti di questa partita. Ma ora ne comincia un’altra, quindi votate!».
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