Cronaca / Bergamo Città
Domenica 26 Settembre 2021
Caso della ex vigilessa bresciana, c’è l’ipotesi del soffocamento
Laura Ziliani è stata stordita dai farmaci, ma non uccisa dal composto di benzodiazepine trovato nel suo corpo. Chi indaga è convinto che l’ex vigilessa bresciana sia stata soffocata con un cuscino mentre dormiva per ansiolitici «potenzialmente idonei a compromettere le capacità di difesa».
Tutto dipenderà da quali elementi sul cadavere possono ancora essere trovati a sostegno della tesi del soffocamento che, secondo gli inquirenti, potrebbe essere avvenuta nel sonno, con un cuscino mentre la donna dormiva, stordita dai farmaci.
Martedì ci saranno anche gli interrogatori di garanzia dei tre arrestati, tra cui il giovane bergamasco, 26enne di Roncola .«Io ci sto pensando ultimamente che magari ha dirottato nel corso del tempo dei soldi su un altro conto corrente e ora si sta facendo la bella vita da qualche parte» aveva detto Mirto Milani parlando di Laura Ziliani , la mamma della sua fidanzata, 23 giorni dopo la scomparsa dell’ex vigilessa di Temù. Mirto, da venerdì in carcere con due delle figlie della Ziliani, era stato intercettato il 31 maggio mentre parlava con un amico, come riportano alcuni quotidiani.
«Io alla fine le volevo un gran bene ed era una bravissima persona e voleva molto bene alle sue figlie», disse ancora Mirto Milani. «La situazione era disastrosa. Lei spendeva più di quello che prendeva. Diciamo - aggiunse - che una persona maliziosa e complottista ovviamente, potrebbe anche pensare che sia tutta una trama ordita perché la situazione era troppo grave».
Martedì quindi i tre si presenteranno davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia. Ancora non si sa se decideranno di rispondere alle domande o se al contrario si avvarranno della facoltà di non rispondere. Le sorelle Paola e Silvia Zani, in cella a Verziano, e Mirto Milani, a Canton Mombello, hanno trascorso la seconda notte in carcere dopo l’arresto di venerdì all’alba con l’accusa di omicidio volontario. Tutti e tre vengono descritti «tranquilli» e non avrebbero avanzato richieste particolari da quando sono stati portati in carcere.
Nel frattempo proseguono le indagini sulla morte della 55enne scomparsa l’otto maggio e poi ritrovata cadavere l’otto agosto. Laura Ziliani è stata stordita dai farmaci, ha stabilito l’esame tossicologico. Ma non uccisa dal composto di benzodiazepine trovato nel suo corpo. Chi indaga è convinto che l’ex vigilessa bresciana, vedova dal 2012 quando il marito venne travolto da una valanga, sia stata soffocata con un cuscino mentre dormiva sotto effetto di ansiolitici. Quei farmaci ritenuti «potenzialmente idonei a compromettere le capacità di difesa». Ora bisogna vedere quali elementi sul cadavere, a distanza di 140 giorni dal decesso, possono ancora essere trovati a sostegno della tesi del soffocamento non violento visto che sul corpo della 55enne non sono stati trovati segni di violenza e nemmeno fratture . «L’ipotesi è che Laura Ziliani sia stata uccisa in casa a Temù in via Ballardini e poi portata in luogo diverso da quello del ritrovamento».
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