Case, cresce la richiesta per i quartieri
ai piedi della Maresana: il valore è il verde

MERCATO IMMOBILIARE . Da martedì 17 dicembre in edicola con «L’Eco» la nuova edizione di «Casa&Terreni». Tra le tendenze, il maggior appeal della zona da Valtesse a Conca Fiorita e San Colombano.

Valtesse, San Colombano, Conca Fiorita. Queste le nuove zone della città che stanno riscuotendo sempre più interesse nei confronti di chi cerca casa, vuoi per il primo acquisto, vuoi per trovare una soluzione abitativa più soddisfacente. A disegnare questa nuova mappa abitativa della nostra città sono gli agenti immobiliari, ma più in generale tutti gli esperti del settore che, anche quest’anno, hanno dato vita alla 17ª edizione dell’Osservatorio immobiliare Valore Casa&Terreni, in edicola da martedì 17 dicembre.

Le zone di crescente interesse

«Le zone che stanno crescendo di interesse – spiega Gianfederico Belotti, direttore responsabile dell’Osservatorio immobiliare – è l’area che inizia da Valtesse e prosegue verso la Conca Fiorita e San Colombano. In pratica sono quei quartieri che occupano la fascia ai piedi della Maresana. Da un lato qui i prezzi delle abitazioni sono ancora abbordabili, ma soprattutto offrono un contesto abitativo di alto valore naturalistico. Sempre in queste zone c’è la concentrazione maggiore di case con giardino e comunque il verde è una presenza costante, vista appunto la vicinanza con il colle della Maresana. Il giardino, ma comunque uno spazio verde, anche ridotto, prospiciente la propria abitazione, da dopo il Covid è rimasto il desiderio dei più».

Le zone che si confermano di maggior appeal

A fronte di zone della città che sono cresciute di interesse, si confermano comunque quelle che da sempre sono quelle di maggior appeal e, di conseguenza, quelle dove si registrano i valori di mercato più alti. «La Conca d’Oro, piscine e il centralissimo di pregio, cioè il quadrilatero che da via Sant’Alessandro passando per il viale Vittorio Emanuele, si conclude con via Pignolo – sono le top ten della nostra città – sottolinea Belotti –. Da non dimenticare poi lo storico quartiere Finardi, con le grandi ville degli anni ’60, ottimamente restaurate. Su tutto primeggiano le antiche dimore di Città Alta che guidano da sempre la classifica dei riferimenti immobiliari di pregio».

Il nuovo mantengono valori molto elevati

Discorso a parte meritano le nuove edificazioni che, visti gli alti costi di pura costruzione, continuano a mantenere valori elevati. «Da viale Vittorio Emanuele a via Camozzi, da via Torino all’ Accademia Carrara, al Quartiere Finardi, qui i prezzi oscillano tra i 4.000/5.000 euro al mq, quotazioni che, per gli attici, possono sfiorare anche i 6.000/mq – precisa ancora Belotti –. Si tratta di importi che restringono il campo dei possibili acquirenti e che sono appannaggio di chi può disporre di una liquidità ingente così da alleggerire gli importi di mutui che altrimenti potrebbero risultare molto onerosi. I prezzi elevati del nuovo trainano l’usato di pregio che trova sempre più estimatori e potenziali clienti con una capacità di spesa più ridotta».

Le tendenze del mercato immobiliare

Più in generale, dalle analisi degli osservatori di Valore Casa & Terreni, emerge che può dirsi definitivamente archiviato il periodo del Covid, mentre il triennio 2021/23 sarà per sempre ricordato come il momento della ripresa dalla emergenza pandemica che aveva di fatto congelato il mercato immobiliare. «Il 2024 è stato caratterizzato da una rinnovata fiducia delle famiglie verso il mercato immobiliare – conclude Belotti –. Una fiducia risvegliata anche dalla notevole inversione di tendenza dei tassi di interesse in continuo progressivo calo, tanto è vero che nel 2025 è previsto il ritorno a un tasso del 2%.

Nei primi 6 mesi del 2024 l’importo medio di un mutuo si è aggirato intorno ai 120/150 mila euro. È anche vero che nel corso degli ultimi anni si sta assistendo a una sensibile riduzione del potere di acquisto delle famiglie a cui si uniscono le politiche restrittive di erogazione da parte degli istituiti di credito, con una contrazione del fondi destinati ai mutui. D’altra parte, da sempre, particolarmente per i bergamaschi, l’investimento nel mattone rappresenta un elemento imprescindibile avvalorato da un numero: l’80% circa delle famiglie orobiche non solo risiede in case di proprietà, ma acquista case per i figli, anche case da mettere a reddito e sempre più case turistiche. Della serie: la casa rimane sempre l’investimento più sicuro che non tradisce mai».

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