Cascina Ponchia, spazio di co-housing per persone con disturbo dello spettro autistico

L’ex casa occupat. La Giunta aveva annunciato la volontà di avviare un progetto di valore sociale negli spazi dell’immobile, tornato nelle disponibilità dell’amministrazione dopo anni di occupazione abusiva.

La Cascina Ponchia potrebbe divenire uno spazio di co-housing per persone con disturbi dello spettro autistico: la Giunta del Comune di Bergamo ha dato parere positivo al percorso di co-progettazione del nuovo servizio dopo aver accolto la proposta dell’Associazione Spazio Autismo di Bergamo. Il Comune ora apre una seconda fase, ovvero quella di pubblicazione di un avviso pubblico, con il quale si dà notizia della valutazione positiva della proposta di Spazio Autismo e si dà agli altri Enti del Terzo Settore eventualmente interessati la possibilità di presentare la propria proposta progettuale, con la conseguente valutazione comparativa fra le proposte pervenute.

L’Amministrazione aveva recentemente annunciato la volontà di avviare un progetto di alto valore sociale negli spazi della cascina, di proprietà del Comune di Bergamo e ritornata nelle disponibilità dell’Amministrazione dopo alcuni anni di occupazione abusiva. A poche settimane dall’annuncio dello stanziamento, proveniente dagli oneri di urbanizzazione dell’area ex Italcementi, di ben 1,7 milioni di euro per la riqualificazione della Cascina e dall’approvazione dell’operazione arrivano quindi novità anche sul progetto sociale che il Comune di Bergamo mira a insediare nell’immobile pubblico sito in via Ponchia, nel quartiere di Monterosso.

La proposta progettuale depositata nelle scorse settimane dall’Associazione Spazio Autismo prevede la realizzazione nell’immobile di una “Comunità Alloggio” quale Unità d’Offerta Sociale residenziale rivolta ad un target composto da 12 persone di età compresa tra 25 e 45 anni, con problemi dello spettro autistico, residenti nei Comuni dell’Ambito territoriale 1 di Bergamo, con priorità ai residenti nel Comune di Bergamo.

Il piano ha come obiettivo quello di favorire il raggiungimento di un maggior grado di indipendenza delle persone con disabilità nella gestione di sé, delle azioni della vita quotidiana, nei diversi aspetti delle attività occupazionali o lavorative, ponendo i presupposti per una “vita indipendente”.

Si intende così dare anche una risposta, oggi mancante, ad un evidente bisogno che emerge dall’analisi dei dati diagnostici raccolti e pubblicati delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali e dalle Agenzie di Tutela della Salute del territorio, dati da cui risulta la mancanza nella città di Bergamo e nel territorio circostante di strutture residenziali per l’accoglienza di persone adulte con autismo, a fronte di un numero importante di minori in età 6-18 anni che a breve entreranno nel novero degli adulti e per i quali occorre prevedere specifici interventi a fronte del progressivo invecchiamento dei genitori, e un costante aumento dei minori con diagnosi dello spettro autistico a livello provinciale.

L’Amministrazione ha quindi dato il proprio ok alla proposta dell’Associazione - che non solo consentirebbe di integrare sul territorio di Bergamo una risposta alla pressante richiesta per un “Dopo di Noi” reale e concreto, ma che anche porterebbe ad un arricchimento della proposta sociale a favore di una fascia di popolazione fragile, rappresentando quindi un valore aggiunto per tutta la comunità e contribuendo a migliorare la qualità della vita dei residenti – e ora apre alla valutazione di eventuali ulteriori proposte da parte di altri enti interessati. Tra qualche settimana sarà possibile conoscere l’esito della valutazione e, quindi, anche la futura funzione che si insedierà all’interno della cascina di via Ponchia.

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