Casa dolce casa, nel 2021 le compravendite su del 41%

La crescita nel primo trimestre rispetto al 2020, +26% sul 2019. Si cercano abitazioni spaziose e ad alta efficienza, «nido protetto» dal Covid.

Un mercato immobiliare vivace caratterizzato dalla voglia di acquistare, o cambiare, abitazione. La casa, insomma, non solo si conferma come il sogno nel cassetto dei bergamaschi, ma la pandemia e soprattutto i vari lockdown hanno dato un nuovo valore aggiunto a questo bene che è diventato in modo assoluto il luogo in cui sentirsi protetti.

La conferma di questa nuova fiducia negli immobili è il 41% in più messo a segno nel primo trimestre di quest’anno, rispetto al 2020, dal volume di compravendite registrato nella nostra provincia. Confrontato con il 2019 si parla invece di un incremento del 26%. Anche questo comunque un dato più che positivo. «L’anno in corso vede il ritorno di una significativa “bolla di fiducia” nel settore immobiliare – sottolinea Gianfederico Belotti, direttore responsabile di Valore Casa&Terreni, l’osservatorio immobiliare della nostra provincia giunto all’edizione numero 14 –. Una rinnovata fiducia che non solo consolida il mercato, ma recupera le perdite causate da quasi due anni di emergenza sanitaria. Sul fronte dei prezzi invece, specialmente se riferiti all’usato, i valori ormai da anni restano stabili, oppure registrano variazioni impercettibili».

Le nuove edificazioni

Discorso del tutto diverso va fatto per le nuove edificazioni. «Insieme alla voglia di normalità – commenta ancora Belotti – è esploso anche il desiderio di cambiare casa secondo nuove soluzioni abitative. Complice il fatto che la casa è stata vissuta come rifugio protetto e luogo di lavoro e/o studio, oggi il desiderio è quello di avere un’abitazione realizzata con nuovi criteri abitativi che privilegiano verande o giardini che accentuino il senso dello spazio . La ricerca del nuovo, in classe energetica A+4, fa sì che questo prodotto riveli una seria carenza di offerta, tant’è che i prezzi incominciano a lievitare sotto la spinta di un indiscriminato aumento di tutte le materie prime che riguardano l’edilizia. Si sta quindi concretizzando un nuovo fervore edilizio che da anni avevamo scordato. I prezzi del nuovo stanno aumentando, in alcune situazioni esponenzialmente, e l’usato di qualità presenta una conseguente rivalutazione».

«Dopo i diversi lockdown non mi aspettavo un fervore immobiliare tanto improvviso quanto in continua crescita – conferma l’architetto e agente immobiliare Marzia Bassani –. La gente manifesta così la voglia non solo di muoversi, ma di riprendere la corsa nella ricerca e nell’acquisto di case. Si accentua sempre più l’esigenza di case in alta classificazione energetica e con grandi terrazze. In testa al desiderio dei bergamaschi ci sono gli attici in centro, o comunque i piani alti con vista su Città Alta. Rimangono sempre ambiti gli appartamenti di ampie metrature delle principali vie della città che, al di là delle spese condominiali sempre più cospicue, non spaventano più di tanto gli acquirenti di questa tipologia di appartamenti». Uguale vivacità del mercato anche quando si parla di immobili non proprio alla portata di tutti. «In questo momento – fa notare Francesco Tassoni di Engel&Volkers – c’è tanta voglia di investire nel mattone, soprattutto in immobili di pregio. Per le loro caratteristiche questi sono immobili che non hanno un vero borsino e si muovono con logiche diverse, dettate dall’emozione e dal desiderio di vivere in dimore uniche».

Un mercato non uniforme

È un coro unanime quello degli agenti immobiliari della nostra provincia che vedono per la casa del post lockdown una sorta di nuova vita. «I bergamaschi hanno ripreso a vivere il mercato immobiliare, che sia affitto, acquisto o vendita, con lo stesso interesse del periodo pre pandemia – conferma l’agente immobiliare Laura Feltri –. In questo momento il valore aggiunto di una casa è determinato dalla metratura, dall’efficienza energetica e dal livello di modernità dell’edificio nella sua interezza. La voglia di casa nei bergamaschi c’è sempre stata e lo si vede adesso più che mai perché la casa è vista come una cassaforte dove mettere il denaro risparmiato. Un investimento a lungo termine e un nido dove stare bene insieme alla propria famiglia». Un mercato immobiliare quello della nostra città certamente non uniforme, ma che presenta peculiarità tutte sue. Non ultimo quelle dovute alla presenza di Città Alta e dei borghi storici. «Questi quartieri da sempre si differenziano dagli altri della città – afferma Daniela Confalonieri, architetto e agente immobiliare –. In queste zone si respira un’atmosfera familiare che favorisce le relazioni e le occasioni di incontro. Per questo motivo le case nei borghi acquistano sempre più valore. Peccato solo che a fronte di un certo interesse l’offerta sia risicata». Offerta risicata anche in Città Alta dove alcuni immobili di pregio hanno raggiunto quotazioni tali da renderle inaccessibili e quindi fuori mercato . «I palazzi di Città Alta trasudano di arte, storia e cultura – ricordano le agenti immobiliari Allegra e Benedetta Re Losapio – e il mercato immobiliare è sempre effervescente, soprattutto nel post Covid. Le abitazioni maggiormente ambite si confermano quelle nei sontuosi palazzi storici affacciati su città bassa». Città Alta però è fatta anche di case normali, ricordano Allegra e Benedetta Re Losapio: «Case che, seppur non godano degli affacci e del posto auto, sono inserite nel borgo storico e consentono di vivere anche con qualche sacrificio l’atmosfera magica della città antica».

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