Caro carburanti, la tregua è finita.
Il prezzo del diesel supera quello della verde

L’inflazione. Le tensioni internazionali hanno nuovamente invertito il trend dei combustibili per le auto. E ora il gasolio, anche in città, costa tra i 5 e i 10 centesimi in più della benzina.

Torna a salire il prezzo di benzina e gasolio. Con una novità non proprio piacevole: il costo del carburante per i mezzi diesel ha superato quello della verde di 5/10 centesimi di euro per ogni litro erogato, superando 1,8 euro al litro. Le tensioni internazionali e l’impennata del costo del metano rischiano di trascinare al rialzo i listini alla pompa. I gestori dei distributori di carburante esprimono tutta la loro preoccupazione, anche per quanto riguarda i costi energetici che devono sostenere per tenere aperti gli impianti. Le ultime bollette di luglio presentano costi quadruplicati che superano i 6mila euro al mese. Gli operatori stanno pensando di spegnere le luci delle insegne durante la notte.

L’indice dei prezzi al consumo a luglio

Nel frattempo i dati del Comune di Bergamo confermano, nel mese di luglio, un indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività che in città si attesta a +0,5%. Il tasso tendenziale (la variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), scende a 6,3% rispetto a +6,6% del mese scorso. La variazione più rilevante si riscontra per la divisione «trasporti» con un indice di +2% causato soprattutto da «trasporto passeggeri su strada», «trasporto aereo passeggeri» e «trasporto marittimo e per vie d’acqua interne». Si evidenzia anche l’aumento di +0,4% per «carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati» e un aumento dell’1% per le «automobili». Cresce di +1% il settore «ricreazione, spettacoli e cultura». Segno positivo anche per «prodotti alimentari e bevande analcoliche» (+0,6%), «bevande alcoliche e tabacchi» (+0,5%), «mobili, articoli e servizi per la casa» (+0,1%), «servizi ricettivi e di ristorazione» (+0,6%) e «altri beni e servizi» (+0,5%). Scende di -1,2% la divisione «abitazione, acqua, energia elettrica, gas e combustibili» a causa soprattutto di «energia elettrica» (-0,5%) e «gas» (-5,4%), e nonostante l’aumento di «gasolio per riscaldamento» (+4,5%) e «combustibili solidi» (+0,8%). È in calo di -1,1% il settore «comunicazioni». L’indice rimane invariato per «abbigliamento e calzature», «servizi sanitari e spese per la salute» e «istruzione».

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