Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 30 Settembre 2021
Tre reparti dell’ospedale Papa Giovanni tra i migliori al mondo: Cardiologia, Cardiochirurgia e Gastroenterologia al top
Lo stabilisce Newsweek-Statista nella classifica World’s Best Specialized Hospitals 2022 che identifica e premia i migliori ospedali del mondo specializzati in dieci discipline mediche.
Tre reparti dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII ai primi posti al mondo nelle classifiche delle rispettive discipline mediche. A stabilirlo è la seconda edizione della classifica World’s Best Specialized Hospitals 2022 (migliori ospedali specializzati del mondo) a cura dalla prestigiosa rivista statunitense Newsweek in collaborazione con Statista, elaboratore leader di dati sul mercato e sui consumatori. La Cardiologia del Papa Giovanni XXIII si conferma, per il secondo anno di seguito, tra i primi 200 centri di Cardiologia al mondo. L’Unità di Cardiochirurgia figura nel ranking delle prime 150 strutture e la Gastroenterologia tra i migliori 125 centri mondiali.
L’indagine, condotta tra giugno e agosto 2021, mira a classificare le migliori strutture nei diversi campi medici in tutto il mondo. La classifica passa da sei reparti analizzati nel 2020 ai dieci di quest’anno. Sono stati classificati i primi 250 ospedali in Cardiologia e in Oncologia, la classifica dei primi 150 centri in Cardiochirurgia e Pediatria e dei primi 125 in Endocrinologia, Gastroenterologia e Ortopedia Neurologia, Neurochirurgia e Pneumologia. Statista ha intervistato un campione di oltre 40.000 medici esperti che hanno espresso una valutazione su tutti gli ospedali del mondo. A medici, dirigenti ospedalieri e operatori sanitari è stata data la possibilità di partecipare anche sul sito di Newsweek. I risultati dell’indagine sono stati poi convalidati da un comitato di rinomati esperti medici.
Sono ben due le strutture del Dipartimento Cardiovascolare dell’Asst Papa Giovanni XXIII che vengono inserite in questa prestigiosa classifica internazionale. All’Ospedale di Bergamo il paziente con problemi cardiovascolari viene valutato congiuntamente grazie alle diverse competenze mediche, chirurgiche ed interventistiche. Il modello ispiratore è quello dell’Heart Team: una «squadra del cuore» che stabilisce per ciascun paziente il più idoneo trattamento terapeutico, chirurgico o interventistico, in misura altamente personalizzata.
La Cardiologia conferma per il secondo anno consecutivo il suo posizionamento tra le migliori 200 Cardiologie al mondo. Un risultato importante, se si tiene presente che solo in Italia ci sono ben 900 unità operative.
«Siamo orgogliosi di aver ricevuto anche quest’anno un riconoscimento da istituti accreditati e da colleghi esperti di rilievo internazionale, proprio nei giorni in cui i maggiori esperti di scompenso cardiaco in Italia sono riuniti a Bergamo per un approfondimento scientifico – ha commentato Michele Senni, direttore della Cardiologia e del dipartimento Cardiovascolare dell’Asst Papa Giovanni XXIII –. È un riconoscimento all’impegno dei nostri medici ed operatori sanitari nel consolidare i tre pilastri della nostra storia : qualità dell’attività clinica, ricerca e formazione. Da sempre la nostra Cardiologia è attenta all’innovazione in campo farmacologico e dei devices, per assicurare le cure migliori e più aggiornate ai nostri pazienti».
Apprezzamento per questa conferma nel posizionamento nel ranking mondiale arriva anche da Giulio Guagliumi, direttore della Cardiologia 2 - Diagnostica interventistica, struttura che ha contribuito allo studio e all’innovazione dei trattamenti dell’infarto, degli stent a rilascio di farmaci, dell’immagine coronarica, naturale evoluzione del Laboratorio di emodinamica dell’Ospedale Maggiore di Bergamo: «A Bergamo ci occupiamo, tra i pochissimi centri in Italia, di diagnosi invasiva e del trattamento percutaneo di tutte le cardiopatie, da quelle congenite ad esordio in età neonatale a quelle dell’adulto: cardiopatia ischemica complessa, i supporti ventricolari nel trattamento dello shock cardiogeno, aritmie e scompenso cardiaco. In forte aumento è l’attività interventistica sulle cardiopatie strutturali delle valvole cardiache e gli interventi sulla stenosi aortica. Utilizziamo tecniche di immagine con programmi di intelligenza artificiale che rivelano e misurano il calcio presente nelle coronarie, per agevolare l’impianto ed il funzionamento degli stent».
La graduatoria delle Cardiochirurgie, elaborata per la prima volta quest’anno, vede la struttura del Papa Giovanni XXIII di Bergamo tra le prime 150 a livello mondiale, e al 7° posto su tutto il territorio nazionale.
«La nostra è una delle poche cardiochirurgie nel territorio nazionale che tratta ogni aspetto della specialità, dal neonato al grande anziano, il cuore artificiale ed il trapianto cardiaco – ha sottolineato Maurizio Merlo, direttore della Cardiochirurgia del Papa Giovanni XXIII -. È un risultato che ci lusinga e ci sprona a continuare sulle orme del nostro fondatore e mentore, il professore Lucio Parenzan». Per la prima volta entra in graduatoria la Gastroenterologia. Tra i primi 125 posti a livello mondiale, l’Unità del Papa Giovanni è uno dei soli 8 centri italiani in graduatoria su 174 Unità operative nel nostro Paese.
La Gastroenterologia epatologia e trapiantologia del Papa Giovanni è conosciuta in ambito medico internazionale per i suoi risultati in materia di trapianto di fegato, per la lotta alle epatiti virali acute e croniche, per il trattamento di malattie del fegato, dal tumore alle malattie autoimmuni.
«La nostra attività è molto cresciuta sia in volumi di attività che di qualità dell’assistenza erogata negli ultimi 15 anni, grazie allo straordinario contributo di tutti i servizi specialistici dell’azienda, indispensabili per attività complesse come i trapianti di fegato ed intestino e il carcinoma epatocellulare – ha commentato Stefano Fagiuoli, direttore della Gastroenterologia epatologia e trapiantologia e direttore del Dipartimento di Medicina del Papa Giovanni XXIII -. Per quest’ultima patologia in particolare la nostra struttura è in grado di offrire tutte le opzioni diagnostiche e terapeutiche attualmente disponibili. La nostra unità inoltre è tra le capofila regionali della rete per epatopatie in genere ed in particolare è referente per la gestione dell’Epatite C».
La Gastroenterologia endoscopica esegue uno step diagnostico indispensabile per tutte le malattie gastroenterologiche. Consente di individuare e tipizzare le patologie benigne, sia di prevenire e diagnosticare quelle maligne. «All’Ospedale Papa Giovanni eseguiamo tutte le tipologie di esami endoscopici, diagnostici e terapeutici attualmente disponibili per l’apparato gastroenterico, dalla enteroscopia con videocapsula alle più complesse procedure interventistiche biliari: la colangio-pancreatografia endoscopica retrograda (Ecrp) e l’ecoendoscopia – ha spiegato Salvatore Greco, direttore della Gastroenterologia endoscopica del Papa Giovanni XXIII -. Eseguiamo poi una gestione clinica dei pazienti “acuti”, dalle emorragie digestive alla patologia biliopancreatica. Con équipe specializzate ci occupiamo di pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali, con la gestione e il follow up clinico in un ambulatorio dedicato e/o in Day Hospital».
Il riconoscimento che arriva da oltreoceano è importante, se si considera che le classifiche stilate da Newsweek sulla qualità degli ospedali rappresentano il punto di riferimento negli Stati Uniti per gli addetti ai lavori in campo sanitario.
«Le valutazioni positive in statistiche reputazionali come questa sono il frutto della proiezione internazionale del nostro Ospedale – ha commentato Fabio Pezzoli, direttore sanitario del Papa Giovanni XXIII -. L’apprezzamento di tanti medici ed esperti nel mondo deriva dalle collaborazioni internazionali dei nostri medici nel campo della ricerca, dalle attività congressuali, dall’attività didattica e di formazione in Italia e all’estero nei corsi delle associazioni di categoria. I risultati positivi della nostra attività clinica vanno di pari passo con l’avanzamento di questa dimensione internazionale».
Parole di apprezzamento anche da Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII: «Ringrazio tutti i nostri medici e operatori sanitari per la loro quotidiana dedizione, la serietà e la professionalità che oggi vengono ripagate da questo riconoscimento internazionale. Nell’elenco dei nostri obiettivi, la qualità, la sicurezza e l’affidabilità della nostra attività clinica si trova certamente al primo posto, nell’interesse dei pazienti cui prestiamo cura ed assistenza».
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