Cronaca / Bergamo Città
Martedì 31 Marzo 2020
«Cara mamma, ora la casa è vuota
Quanto ci manca la tua saggezza»
«Ciao mamma, te ne sei andata in una fredda notte di marzo, così, in silenzio, quasi in punta di piedi. Quando sembrava arrivasse la primavera, con i suoi fiori, i suoi colori e le sue speranze. E invece, all’improvviso, è arrivata questa maledetta «influenza», che ti entra dentro, subdolamente, senza che te ne accorga e non ti lascia scampo».
Inizia così la lettera di quattro figli, una lettera piena di amore e di dolore. La firmano Ornella, Tiziana, Sergio e Stefania.
«
Negli ultimi giorni, grandi difficoltà respiratorie e da lì, abbiamo capito quale poteva essere la diagnosi. Adesso la casa è vuota, non sembra vero non vederti più a quel tavolo con davanti il tuo affezionato giornale locale, era il tuo secondo pane quotidiano, ti faceva compagnia tutto il giorno, continuavi a sfogliarlo e risfogliarlo. Con grande curiosità e desiderio di notizie. Non ci sembra vero, pensiamo sempre che tu sia nella stanza accanto. Da ormai due anni non ti lasciavamo sola, dopo quella caduta che ti fece rimanere per ben sei ore sul pavimento al freddo, senza riuscire a chiamare aiuto. Facevamo i turni per dormire con te e per starti il più possibile vicino. Non ti abbiamo mai abbandonato e non potevamo farlo di sicuro adesso!»
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