Cantieri, 730 ispezioni in un anno: «È aumentato il lavoro irregolare»

L’ANALISI. L’attività di Ats: + 29% di controlli nel 2024. Cresciute anche le sanzioni. «Manodopera spesso non adeguatamente formata, serve più cultura della sicurezza».

Aumentano i cantieri, aumentano i controlli, aumentano le sanzioni. È la «reazione a catena» che guida gli ultimi anni della sicurezza sul lavoro nel settore edile: pilastro dell’economia bergamasca, l’edilizia è però anche uno degli ambiti dove l’incidenza degli infortuni è più alta. Fondamentale, allora, è la prevenzione: se ne è discusso all’interno di Edil Fiera, attraverso un seminario formativo promosso da Ats sui «cantieri sicuri». «Regione Lombardia ritiene prioritaria la vigilanza nei cantieri, perché il numero di infortuni è sempre importante – spiega Giuliana Vitale, della Struttura complessa Prevenzione e Sicurezza degli ambienti di lavoro di Ats Bergamo, referente del convegno organizzato alla Fiera -. Negli ultimi anni l’attività ha avuto numeri crescenti, anche perché l’aumento dei controlli è legato all’aumento dei cantieri».

Si è così passati dalle 202 ispezioni del 2021 alle 395 del 2022, alle 566 del 2023 e alle 730 del 2024 (+29% nell’ultimo anno), a fronte di un obiettivo annuo fissato a 660 ispezioni per il 2024

I numeri

Si è così passati dalle 202 ispezioni del 2021 alle 395 del 2022, alle 566 del 2023 e alle 730 del 2024 (+29% nell’ultimo anno), a fronte di un obiettivo annuo fissato a 660 ispezioni per il 2024. Crescono, ma a minor velocità, anche i provvedimenti adottati (contravvenzioni, prescrizioni, sanzioni, divieti): dai 211 del 2021 si è saliti ai 359 del 2022, poi 419 nel 2023 e 466 nel 2024 (+11,2% nell’ultimo anno). Le ispezioni scattano anche «a seguito di infortuni gravi, cioè con prognosi superiore ai 30 giorni o con un gradi di inabilità permanente al lavoro – precisa Vitale –: lo scorso anno sono stati 36 gli infortuni di questo tipo, a seguito dei quali è stata fatta attività ispettiva».

Cantiere dopo cantiere, prende forma il campionario più tipico delle irregolarità: «I soggetti più sanzionati – prosegue Vitale – sono le imprese esecutrici, cioè quelle che ricevono il subappalto dall’affidataria, seguite proprio dall’affidataria, cioè le aziende che hanno l’appalto diretto col committente.

La questione dei ponteggi

Le maggiori contestazioni riguardano l’idoneità dei ponteggi: ponteggi non completi per la mancanza di parapetti, oppure non mantenuti in efficienza, con parti deformate o arrugginite». Un tema, quello dei ponteggi, che spesso si lega alla tipologia più frequente degli infortuni in edilizia: le cadute dall’alto (i provvedimenti sono passati dai 55 del 2021 ai 148 del 2024). «Su questo, Ats ha avviato da tempo un’attività di formazione e comunicativa (il progetto #NonCiCasco, ndr) per diffondere una corretta cultura della sicurezza», aggiunge Vitale.

Il lavoro irregolare

Soprattutto in un periodo in cui l’edilizia ha vissuto una fase di forte espansione, tra Pnrr, Superbonus e appalti pubblici, ma con scadenze ferree e una grande mole di lavoro che porta a moltiplicare i rischi sui cantieri. «L’aumento di cantieri ha portato all’aumento della percentuale di lavoro irregolare – rileva Vitale –, e di conseguenza anche il numero di omesse formazioni dei lavoratori (una delle tipologie di irregolarità, ndr). Quando c’è fretta di acquisire manodopera, la si acquisisce trascurando l’aspetto formativo». Che invece è «fondamentale»: «Siamo estremamente convinti che ci debba essere un cambio culturale – sottolinea l’ingegnere di Ats –. La formazione in aula spesso non è sufficiente. Vogliamo incidere sul cambiamento culturale attraverso i comportamenti dei lavoratori. A Bergamo stiamo sviluppando da anni il progetto “Scuola sicura”, che si impegna a rendere la sicurezza una materia trasversale alle superiori. Agire sui comportamenti dei giovani, cioè i lavoratori di domani, è fondamentale».

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