Canti mariachi e chiesa gremita per l’ultimo saluto al giovane annegato nell’Adda - Foto e video

Colognola. Sul sagrato della parrocchiale e al cimitero di Azzano i canti tradizionali sudamericani. Sul feretro la maglia donata dagli ex compagni di calcio di Maurizio Miguel Felipe Sal Y Rosas Calixto, morto a 21 anni.

Le dolci note del «Padre Nuestro» in versione mariachi, interpretato in spagnolo dal cantante boliviano Guillermo Mariachi El Rey, hanno accolto davanti alla parrocchiale di Colognola il feretro di Maurizio Miguel Felipe Sal Y Rosas Calixto, il ventunenne originario del Perù morto mercoledì pomeriggio al Papa Giovanni, ventiquattr’ore dopo essere stato recuperato dalle acque dell’Adda, tra Cornate e Suisio, dov’era stato inghiottito, martedì, mentre faceva il bagno.

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I familiari hanno scelto per l’ultimo saluto la chiesa di Colognola, il quartiere dove la famiglia aveva vissuto per otto anni, prima di trasferirsi a Campagnola. Il feretro di Maurizio è stato poi tumulato nel cimitero di Azzano San Paolo, dove si erano trasferiti da meno di un mese. L’abbraccio a Maurizio è stato toccante e corale: la chiesa di San Sisto nel pomeriggio di venerdì 26 agosto era gremita di parenti e tanti amici del ventunenne nativo di Lima. Tra loro anche gli ex compagni della squadra di calcio dell’oratorio «Asd Malpensata Campagnola», dove Maurizio aveva giocato per tre anni, come attaccante degli Juniores, fino a due anni fa. Per lui gli ex compagni hanno preparato una maglietta con la foto della squadra, la scritta «Per sempre con noi» e tutte le loro firme, apposte proprio davanti alla chiesa. Maglia che prima della liturgia funebre i ragazzi hanno poi consegnato ai genitori del ventunenne e che è stata posta sopra il feretro assieme a un’altra maglia di calcio, sport cui Maurizio teneva molto.

Tanti soprattutto i giovani sudamericani presenti in chiesa, quasi tutti in abito nero, che si sono stretti attorno ai genitori e alla nonna paterna che, al termine della Messa, in lacrime non riusciva a staccarsi dall’abbraccio al feretro del suo Maurizio in partenza per l’ultimo viaggio verso il cimitero di Azzano. Proprio il curato di Azzano, don Franco Castelli, e don Mario Marossi, parroco di San Francesco e a lungo missionario in Bolivia, hanno affiancato il vicario della parrocchia di Colognola don Matteo Perico nella celebrazione della Messa. «Non si resta a contemplare di continuo un dono prezioso, ma lo si osserva in momenti particolari e per il resto lo si conserva come un tesoro nascosto i cui si ha la certezza», ha detto don Matteo nell’omelia, citando il teologo Dietrich Bonoeffer.

«Un elemento tanto caro a noi cristiani come l’acqua può essere anche la causa di morte», ha aggiunto, per poi citare anche un testo del rapper Ernia: «Se sto fermo soffro, devo scegliere bene, in canna ho solo un proiettile, uno sbaglio non si cambia. Beato chi mi capisce».

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