
Cronaca / Bergamo Città
Domenica 06 Aprile 2025
Camminata delle scuole cattoliche, per i Colli bergamaschi in 2000
LA MANIFESTAZIONE. In 2000 hanno partecipato domenica 6 aprile alla «Amò töcc insèma sö i coi de Bèrghem», la camminata storica promossa dalla scuola Caterina e Giuditta Cittadini delle Suore Orsoline di Somasca, che quest’anno ha coinvolto anche le altre scuole cattoliche della città.
«Siamo ripartiti lo scorso anno dopo la pausa a causa del Covid – spiega suor Carla Lavelli, preside della scuola media Maria Regina – e quest’anno abbiamo aperto agli altri istituti; è un piccolo tentativo per rendere visibili le scuole cattoliche e per offrire alle famiglie, ai bambini e ragazzi una giornata di spensieratezza. Oltre a questo, la camminata sostiene due progetti di solidarietà. Il primo riguarda la realizzazione di una “scuola bottega” per formare giovani ragazze e ragazzi della nostra scuola di Mysore a Karnataka in India all’arte e alla professione fotografica».

I proventi della camminata saranno utilizzati anche per sostenere il progetto ”Manila Express” che porterà 8 ex studenti della Cittadini nelle Filippine a vivere per tre settimane un’esperienza missionaria, come ha detto Riccardo Turra, uno dei giovani partecipanti.
«Siamo un popolo in cammino»
Prima della partenza dal cortile della scuola, affollato di famiglie pronte a godersi la passeggiata, Don Emanuele Poletti, assistente spirituale dell’associazione genitori Agesc, ha sottolineato come la camminata abbia un sottotitolo quest’anno: la camminata della speranza: «In questo anno giubilare, il Papa invita ad essere pellegrini verso la Città Eterna, e noi oggi camminiamo insieme. I nostri bambini e ragazzi hanno bisogno di adulti capaci di guardare al futuro con speranza e di sapere che è possibile una vita bella e buona, un risultato da raggiungere insieme. Camminare è un segno positivo: noi pellegrini di speranza siamo un popolo in cammino. La scuola rimane una delle poche realtà in cui fare esperienza del ‘noi’, in una società individualista. La scuola è l’ultimo baluardo dove vivere la comunitarietà tra genitori e figli».
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