Caldo improvviso e stop alle mascherine. Quest’anno sono tornate le allergie

«Le persone allergiche stanno avendo maggiori disturbi ora rispetto agli ultimi due anni. I fattori che vi contribuiscono sono vari: un po’ il clima, un po’ il caldo intenso arrivato in anticipo e direi anche l’aver abbandonato l’uso delle mascherine all’aperto, dispositivi preziosi che negli ultimi anni ci hanno protetto dal Covid e anche dalle allergie respiratorie». L’allergologo Alberto Tedeschi, primario dell’Unità Operativa di Medicina presso l’ospedale Bolognini di Seriate (Asst Bergamo Est), certifica quella che finora sembrava solo una sensazione: l’addio alle mascherine all’aperto ha riacutizzato i sintomi delle allergie.

«È difficile stabilire una percentuale esatta delle cause che stanno concorrendo all’intensificarsi delle allergie respiratorie. Ma un dato è certo: si sono presentate finora molte più persone rispetto a due anni fa negli studi dei medici di base, negli ambulatori e anche in ospedale lamentando una sintomatologia allergica più intensa. Lo stiamo riscontrando con i pazienti che soffrono di rinocongiuntivite. La mascherina resta un supporto prezioso che andrebbe indossato comunque per proteggersi ad ampio raggio. Anche tra i pazienti che soffrono di asma allergica abbiamo verificato una riacutizzazione dell’asma».

Ma come si fa a distinguere l’allergia ai pollini dal Covid? «Il Covid, soprattutto con l’infezione dovuta all’ultima variante - aggiunge Tedeschi - può dare una sintomatologia simile a una rinite allergica con starnutazione, prurito, ostruzione nasale. Ma generalmente all’allergia non sono associati la febbre o altri sintomi come dolori articolari, muscolari e spossatezza che caratterizzano proprio il Covid. Abbiamo solo alcuni determinati sintomi comuni che si sovrappongono».