Calderoli: «Un sogno che si avvera. Chi dice “spacca Italia” non ha letto le carte»

L’INTERVISTA. Il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie: «Ora al fianco delle Regioni per negoziare le materie».

Ammette che la telefonata lo ha svegliato mentre stava facendo un sonnellino. La voce del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli (Lega) si fa però subito pimpante. Non potrebbe essere diversamente, visto che nell’approvazione definitiva alla Camera del disegno di legge sull’Autonomia differenziata - mercoledì mattina 19 giugno, dopo 12 ore di maratona in Aula - c’è il coronamento di una storia politica e una «traccia» di famiglia.

«Dopo la seduta fiume alla Camera, finita alle 7,40 di mattina, alle 8,30 ero in Senato per la legge sulla Montagna», racconta. «Sono tanto tanto felice, è il sogno di una vita che si realizza». Per Calderoli, il disegno di legge rappresenta per l’Italia una pagina storica: «Certo, perché dopo tante chiacchiere, finalmente, per la prima volta l’autonomia differenziata entra nella nostra legislazione. Dopo la promulgazione del Capo dello Stato, nel giro di una ventina giorni sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale e diventerà legge del nostro Paese».

Un risultato dedicato a suo nonno Guido: «Nel 1949 ha fondato il Movimento autonomista bergamasco, diventato poi Movimento autonomista delle Regioni padane. Nel 1956 è stato eletto a Bergamo in Consiglio comunale e nel 1961, a Pontida, ha fondato la Lega Lombarda, molto prima di Bossi. Ha lasciato una traccia importante».

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