Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 29 Dicembre 2022
Bossetti e il Dna, il gip di Venezia: «Indagare la pm Ruggeri». Il procuratore: «Sorpreso, dopo la sentenza definitiva e i vari rigetti»
Il provvedimento. La questione su cui si è pronunciato il tribunale di Venezia riguarda la non corretta conservazione dei 54 campioni di Dna.
Letizia Ruggeri, il pm di Bergamo che ha lottato per trovare l’assassino di Yara Gambirasio, deve essere indagata per depistaggio in merito alla presunta non corretta conservazione dei 54 campioni di Dna rinvenuti sul corpo della 13enne di Brembate e che la difesa di Massimo Bossetti chiede da tempo di potere analizzare. Lo ha stabilito il gip di Venezia, Alberto Scaramuzza, che ha ordinato la trasmissione degli atti al pm della procura veneta perché proceda all’iscrizione nell’apposito registro. Lo rende noto l’agenzia di stampa Adnkronos.
«Ho appreso da Adnkronos del provvedimento del gip di Venezia di trasmissione degli atti a quella Procura perché provveda all’iscrizione nel registro notizie di reato del nominativo del pm Letizia Ruggeri per frode processuale in relazione alla conservazione dei 54 campioni residui di dna rinvenuti sugli indumenti indossati da Yara Gambirasio - dichiara il procuratore capo Antonio Chiappani –. Resto francamente sorpreso — aggiunge — che dopo 3 gradi di giudizio, dopo 7 rigetti dei giudici di Bergamo sia all’analisi che alla verifica dello stato di conservazione dei reperti e dei campioni residui di Dna, dopo che nei tre gradi di giudizio era stata respinta la richiesta difensiva di una perizia sul Dna, dopo la definitività della sentenza sopravvenuta nell’ottobre 2018 che ha accertato la colpevolezza dell’autore dell’omicidio di Yara, e dopo che era passato più di un anno da tale definitività, si imputi ora al pm il depistaggio in relazione alla conservazione delle provette dei residui organici, rimasti regolarmente crio conservati in una cella frigorifera dell’Istituto San Raffaele fino a novembre 2019, quindi oltre un anno dopo il passaggio in giudicato della sentenza della condanna, e solo successivamente confiscati come prevede il codice di procedura».
Sempre il procuratore aggiunge: «Il provvedimento di Venezia arriva dopo che per altre due volte la Corte d’Assise di Bergamo aveva negato ai difensori l’accesso a tali provette e dopo che la procura di Venezia aveva chiesto l’archiviazione della posizione del presidente della Corte d’Assise di Bergamo e di una cancelliera a seguito della denuncia per depistaggio, e dopo che la Corte d’Assise di Bergamo aveva disposto la trasmissione degli atti a Venezia per la valutazione delle accuse di illegalità che la difesa di Bossetti aveva avanzato nei confronti della Procura di Bergamo. Dal tenore del comunicato di Adnkronos pare di capire che vi sia stata una specifica richiesta al gip di trasmissione atti alla Procura di Venezia da parte della difesa di Bossetti contro il pm Letizia Ruggeri. E quindi il provvedimento del gip possa inserirsi nel quadro di questa nuova denuncia. Sono fiducioso che in sede di indagini emergerà la correttezza dei comportamenti tenuti dalla collega».
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