
Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 10 Aprile 2025
Boom di supermercati, trenta solo in città: «Stop agli agglomerati»
IL FENOMENO. Uno accanto all’altro, si moltiplicano lungo le strade di accesso Fusini (Ascom): «Regole nuove per frenare i poli simili ai centri commerciali».
Nascono come satelliti attorno a un pianeta, riempiendo aree di periferia che nella maggior parte dei casi sono rimaste dismesse per anni, se non addirittura per decenni. Sono visibili, e per questo anche facilmente raggiungibili, e quasi sempre si trovano lungo le principali strade di accesso alla città. Parliamo di supermercati o, per la precisione, di strutture di vendita della media distribuzione che vanno dai 200-250 fino ai 2.500 metri quadrati.
In via Carducci
L’ultimo insediamento è recentissimo: a inizio gennaio in via Carducci ha aperto i battenti un nuovo supermercato dell’insegna tedesca Lidl – il terzo in Bergamasca – a fianco della ex Città Mercato (oggi Conad), che fu il primo «centro commerciale» ad aprire in città a metà degli anni ’70. Qui l’area commerciale sorge nell’ambito del progetto di riqualificazione dell’intero comparto ex Segherie Beretta dove troveranno posto anche due palazzine di uffici e una nuova viabilità, in parte già funzionante in attesa del sottopasso della ferrovia. È un quadrante piuttosto «carico», quello a ovest del capoluogo, basti pensare che a poche centinaia di metri, appena al di là del confine con il comune di Curno, sempre sulla Briantea sono racchiusi a poca distanza un punto vendita Eurospin, un Aldi e l’Esselunga di Curno, tutti presenti ormai da tempo. Di recente apertura anche il MaxiGross di via San Bernardino, altra arteria principale d’ingresso in città, a metà strada tra l’Esselunga e l’Eurospin di via Spino verso il centro, e il Famila di Colognola in direzione di Stezzano.
Oggi in città quelli con una superficie superiore a 200 metri quadrati sono 30 su un totale di 92 strutture della media distribuzione
Il fenomeno
Il fenomeno della media distribuzione racconta di un comparto che in realtà, da dieci anni a questa parte, non cresce nei numeri come in realtà sembrerebbe, ma che sta cambiando pelle. Il segmento che ha registrato un certo incremento è quello, come abbiamo visto, dei punti vendita che fanno dell’alimentare il loro core business: dal 2014 al 2024 (i dati sono della Regione Lombardia, elaborati da Confcommercio Bergamo) i supermercati hanno guadagnato più di 1.200 metri quadrati (23.434 metri quadrati rispetto ai 22.260 di dieci anni fa). Oggi in città quelli con una superficie superiore a 200 metri quadrati sono 30 su un totale di 92 strutture della media distribuzione. Viceversa l’intero comparto (che comprende anche abbigliamento, elettronica, tempo libero, arredo, accessori e sport) ha addirittura rallentato rispetto alla crescita dei decenni precedenti, perdendo una dozzina di strutture (a fine 2014 erano 103).
Viceversa l’intero comparto (che comprende anche abbigliamento, elettronica, tempo libero, arredo, accessori e sport) ha addirittura rallentato rispetto alla crescita dei decenni precedenti, perdendo una dozzina di strutture (a fine 2014 erano 103)
«I numeri ci dicono proprio questo – spiega Oscar Fusini, direttore di Confcommercio Bergamo –. Le medie superfici che vediamo aprire sono perlopiù supermercati, mentre in generale il settore perde qualche pezzo. Un tempo i negozi, anche quelli che il decreto Bersani del 1998 avrebbe poi classificato come “media distribuzione”, nascevano perlopiù in centro città sotto i palazzi. Negli ultimi anni tante di queste strutture hanno chiuso per lasciare spazio molto spesso a ristoranti e pizzerie».
Il nuovi Pgt e i criteri
La proliferazione di queste strutture è un fenomeno che, al netto delle recenti aperture (frutto di accordi firmati anni fa), il Comune sta provando a governare con il nuovo Pgt: «Sulla gestione dei nuovi insediamenti delle medie strutture – spiega Francesco Valesini, assessore alla Rigenerazione urbana – abbiamo introdotto un criterio legato ai cosiddetti nodi infrastrutturali. E questo proprio per compensare la norma europea, recepita anche dalla Regione, che consente invece l’apertura di queste strutture con una certa disinvoltura. Detto ciò, un conto è la percezione, un conto è il dato reale. Negli ultimi anni infatti non c’è stato un incremento significativo di nuove licenze». In prospettiva dunque, di questo tipo di strutture se ne vedranno ancora meno, anche se nei prossimi anni ne sorgeranno almeno un altro paio: una in via Baioni, nell’ambito del piano attuativo relativo al recupero dell’ex Sace e un’altra al Villaggio degli Sposi, in via Moroni, quando sarà riconvertita l’area dell’attuale sede di Aprica. Ma in entrambi i casi, ricorda Valesini, si tratta di ambiti di trasformazione che hanno avuto un processo urbanistico lungo parecchi anni.
Le strutture lungo le grandi arterie
Gli insediamenti, come stiamo raccontando, si trovano lungo le arterie di grande scorrimento. «Ciò è dovuto a due ragioni – puntualizza Fusini –: innanzitutto perché sono visibili e facilmente raggiungibili, poi perché in passato lungo quelle strade sorgevano gli insediamenti industriali che negli ultimi decenni sono stati dismessi». Negli anni a Curno, Lallio, Dalmine e in altre località della provincia si è assistito a una crescita esponenziale anche dei cosiddetti agglomerati di medie superfici, che trovavano vita facile nell’insediarsi perché non sottoposti alle restrizioni stabilite dalla Regione sull’apertura dei grandi centri commerciali (quelli, per intenderci, con una superficie di oltre 2.500 metri quadrati), il cui numero è rimasto sostanzialmente invariato nell’ultimo decennio.
In città
«Oggi anche la Regione è corsa ai ripari fissando regole diverse, che equiparano gli agglomerati di medie dimensioni ai centri commerciali», dice ancora Fusini. Tornando alla situazione attuale in città, lungo le strade di accesso al centro situazioni simili a quella sulla Briantea e in via San Bernardino s’incontrano in via Borgo Palazzo, arrivando da Seriate, con l’Esselunga della Celadina a poche centinaia di metri da un Md e dal Carrefour della Clementina, e in via Corridoni, dove recentemente ha aperto un Aldi di fronte a un’altra Esselunga, mentre nella vicina via Ghislandi sono presenti da più tempo un Penny Market e un Md. In circonvallazione, al rondò di Campagnola ha aperto i battenti (ormai un paio d’anni fa) un altro Lidl, a due passi dall’In’s di via Stendhal, sulla traiettoria di via Zanica, da dove si arriva facilmente anche all’Iper di Oriocenter o al nuovo Iperal di Azzano San Paolo lungo la Cremasca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA