Bergamo wifi raddoppia in città e «fa rete» con Brescia per il 2023

L’assessore Angeloni: da 300 a 600 antenne, i cittadini ci dicano dove servono. E per la Capitale della Cultura un segnale unico e la possibilità di collegarsi in entrambi i luoghi.

La rete wifi del Comune di Bergamo raddoppierà nel 2022, allungandosi idealmente fino a Brescia. Le città Capitale italiana della Cultura 2023 condivideranno un altro progetto (oltre ai tanti già in programma), per legarsi in maniera ancora più stretta, in vista dell’appuntamento che tra un anno esatto le vedrà protagoniste del panorama culturale italiano. L’annuncio ieri a Palazzo Frizzoni, nella conferenza stampa di fine anno sui temi dell’innovazione. I servizi di wifi delle due città utilizzeranno un segnale unico e chi è iscritto all’uno potrà accedere automaticamente ad entrambi, anche senza password. Nei primi mesi del 2022 sarà predisposta una gara unica per individuare il gestore (a Bergamo il contratto attuale scade a novembre). Sarà migliorata anche la qualità del segnale, mentre passeranno da 300 a 600 le antenne per riceverlo su tutto il territorio comunale. «Pubblicheremo presto una mappa di quelle già installate e daremo la possibilità ai cittadini di suggerire dove posizionare quelle nuove, e di votare le varie proposte», ha detto l’assessore comunale all’Innovazione Giacomo Angeloni.

Il rafforzamento della rete wifi è uno dei tanti progetti a venire per un settore che vede Bergamo al quarto posto tra le città più tecnologiche in Italia. Il 2021 si chiude con oltre 92mila pratiche online per 697 servizi disponibili (dall’anagrafe ai tributi, dalle prenotazioni ai pagamenti). Quelle più gettonate sono le comunicazioni di fine e d’inizio lavori (rispettivamente 2.917 e 2.043 pratiche). E ancora: il Comune riceve in media 16mila prenotazioni di appuntamenti alla settimana e un migliaio di contatti da «Segnala Bergamo», che riguardano soprattutto verde, mobilità, polizia locale e lavori pubblici. «Si tratta di un canale di comunicazione diretto con i residenti – ha detto Angeloni –, ai quali il Comune deve rispondere entro 30 giorni».

Il 98% dei cambi di residenza (nel 2021 sono stati 987) sono fatti ormai in rete e sono oltre 40mila gli abitanti della città che ricevono avvisi e notifiche sui servizi comunali attraverso l’app «Io». Resta tutelata, ad ogni modo, la possibilità di recarsi in Comune: in primavera lo sportello polifunzionale accoglierà i primi nove «assistenti» (1.400 le candidature) in grado di fornire risposte in merito a più servizi. Lavoreranno a Palazzo uffici, ma potranno essere anche dislocati nelle quattro sedi decentrate a Loreto, Colognola, Grumello e Lazzaretto. Forze nuove che consentiranno di estendere gli orari di apertura degli uffici da 27 a 41 ore alla settimana, compreso il sabato mattina. E sempre per tutelare chi è in difficoltà con la tecnologia, il Comune istituirà la figura del Garante dei diritti digitali, al quale ci si potrà rivolgere in caso di problemi con altri siti istituzionali (Agenzia delle Entrate, Inps, Inail…). «Il 2021 è stato un anno positivo sul fronte dell’innovazione tecnologica – ha detto ancora Angeloni –. Lavoriamo perché i servizi online possano davvero semplificare la vita dei cittadini, e non complicarla. Per il futuro, la scommessa è quella di riuscire ad investire in innovazione almeno una parte dei soldi risparmiati».

Già, perché i servizi in rete non fanno solo risparmiare tempo ai cittadini, ma anche denaro al Comune: per questo Bergamo si candiderà per partecipare nel 2022 alla sperimentazione nazionale sul domicilio digitale, un servizio «che – ha aggiunto Angeloni – consente ai cittadini di ricevere gli atti attraverso la Pec. Oggi per le notifiche il Comune spende circa un milione e mezzo di euro». Tra le novità in cantiere per il 2022 c’è il raddoppio del Digital Space Hub, un posto dove recarsi per accedere ai servizi in rete e, in futuro, per organizzare corsi d’informatica. Per ora è attivo quello al Lazzaretto, con 12 pc e una frequenza di circa 120 persone alla settimana. Il Comune sta cercando uno spazio per aprirne un altro. Cambierà anche il Protocollo generale, ci sarà la possibilità di sfruttare meglio i dati e di richiederli ad altre istituzioni, mentre è in corso un programma di rafforzamento della sicurezza informatica, che riguarda specialmente l’accesso dei dipendenti comunali che lavorano in smart working.

© RIPRODUZIONE RISERVATA