Bergamo, tagli alle sale operatorie
Papa Giovanni: riduzione del 50%

Il Papa Giovanni ricava altri posti per i nuovi malati Covid. Pezzoli: «Siamo hub per emergenze, ma l’attività chirurgica d’elezione sarà ridotta del 50%». Asst Bergamo Est: sospesi gli interventi programmati.

I tassi di occupazione dei posti letto per malati Covid in alcune aree della Lombardia si stanno facendo insostenibili, i contagi aumentano, anche nella Bergamasca. E la Regione Lombardia, in una logica di sistema, invita gli ospedali lombardi, hub Covid e no, a rivedere la riorganizzazione delle attività per aumentare spazi e risorse a favore delle cure contro il nuovo coronavirus. C’è anche una indicazione: ridurre fino al 70-80% l’attività ordinaria negli ospedali. In Bergamasca ieri si sono susseguite call e videoconferenze per arrivare a una quadra, e delineare un piano per allargare il più possibile la disponibilità di posti letto sia nelle degenze ordinarie, sia nelle Terapie intensive e sub-intensive per fronteggiare l’ondata dei nuovi contagiati. Incontri sotto il coordinamento dell’Ats, Agenzia per la tutela della salute di Bergamo, che, come rimarca il direttore generale Massimo Giupponi, si sta muovendo «cercando un equilibrio tra le necessità e le disponibilità che possono essere garantite dalle strutture . Entro domani (oggi ndr) potremo essere chiari sul numero dei posti Covid che vengono messi a disposizione dal sistema bergamasco, con un equilibrio tra pubblico e privato che è necessario mantenere».

Intanto, già dall’Asst Papa Giovanni di Bergamo arrivano le prime indicazioni su come ci si muoverà, per i nuovi posti letto e la riduzione delle attività. «Stiamo facendo tutti gli sforzi possibili per ricavare nuovi posti – spiega Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo –, nei prossimi due giorni metteremo a disposizione ulteriori 15 posti Covid in Malattie infettive, per arrivare a un totale di 48 posti letto, entro mercoledì prossimo puntiamo a ricavare altri 12 posti letto in Pneumologia, ai quali se ne aggiungeranno altri 12, nella settimana successiva, mentre i 9 posti letto che attualmente sono in Pneumologia come Terapia sub-intensiva verranno accorpati all’Area critica, mentre in Terapia intensiva puntiamo ad arrivare a 28 totali Covid, oggi ne abbiamo 22, ne aggiungeremo altri sei. A questi vanno affiancati i 12 posti letto di Terapia intensiva che saranno gestiti dall’Asst Papa Giovanni all’ospedale in Fiera, poi se sarà necessario se ne apriranno altri». Tutto questo, è evidente, significa che le risorse impegnate sul Covid dovranno essere ricavate dalla soppressione di una parte dell’attività ordinaria. «Si sta lavorando su questo punto, ma c’è un altro cardine che deve essere tenuto presente – aggiunge Pezzoli –. Ed è il fatto che noi continuiamo a essere hub per tutte le patologie tempodipendenti (l’infarto, lo stroke, la neurochirurgia, la chirurgia vascolare, la cardiochirurgia), e dobbiamo garantire l’attività come hub per i traumi pediatrici e degli adulti, oltre a tutta l’attività oncologica ed ematologica e dei trapianti. È evidente quindi che la riduzione dell’attività ordinaria chirurgica programmata scenderà del 50%, ma solo per le patologie di elezione. Non ridurremo comunque l’attività ambulatoriale, che resta del tutto invariata».

Riduzione di attività anche all’Asst Bergamo Est ( la Bergamo Ovest ieri non ha comunicato il programma di riduzione): in tutte le sedi ospedaliere è sospesa l’attività chirurgica programmata, ma vengono effettuati gli interventi urgenti o comunque non procrastinabili, con particolare riferimento a tutto l’ambito oncologico, ed è sospesa anche l’attività libero professionale chirurgica. Ogni paziente sarà ricontattato per una rimodulazione dell’attività precedentemente programmata. Per quanto riguarda le attività ambulatoriali sono garantite le prestazioni e visite non procrastinabili ( oncologiche, ostetrico-ginecologiche, diabetologiche, rinnovo di piani terapeutici, controlli post chirurgici) e quelle con priorità U e B; alcune prestazioni vengono erogate con modalità a distanza, come la telemedicina.

Per entrambe le Asst il laboratorio di analisi è attivo, ma solo su prenotazione, attraverso call center regionale o con App Solariq, come le vaccinazioni e le attività di consultorio. Nell’ambito della sanità privata accreditata sono al lavoro, di concerto con Ats, per i programmi di rimodulazione sia Humanitas Gavazzeni sia gli Iob-Istituti ospedalieri bergamaschi (Policlinici di Zingonia e di Ponte San Pietro): gli interventi saranno definiti nei prossimi giorni.

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