Bergamo, riparte la School of medicine and surgery: studenti in ospedale fin dal primo anno

Sono 38 gli studenti che a ottobre inizieranno il corso di laurea magistrale interateneo in lingua inglese a ciclo unico in Medicina e Chirurgia.

Sono 38 gli studenti che ad ottobre inizieranno il proprio percorso formativo alla School of medicine and surgery, il corso di laurea magistrale interateneo in lingua inglese a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, nato della collaborazione tra due Università italiane (Milano-Bicocca, sede del corso, e Bergamo), una britannica (Surrey) e l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, scelto come polo ospedaliero del corso. Erano 30 gli studenti immatricolati del 2017, anno di avvio di questo innovativo corso di laurea in medicina. In totale sono 167 gli studenti che nell’anno accademico 2021/2022 frequenteranno il corso, così distribuiti: 38 al primo anno, 35 al secondo, 34 al terzo, 30 al quarto e 30 al quinto.

«In questi primi anni di attività del corso di laurea in medicina in lingua inglese i numeri sono andati progressivamente crescendo, di pari passo con l’interesse generato da un corso di laurea che ha caratteristiche uniche nel panorama accademico italiano – ha spiegato Stefano Fagiuoli, direttore del Dipartimento di medicina dell’Asst Papa Giovanni XXIII e membro dell’Executive Council dell’Sms –. La principale è che gli studenti entrano in ospedale fin dal primo anno. Il dramma del Covid ha un po’ messo in crisi questo paradigma, ma con questo anno accademico gli studenti torneranno in ospedale . Riaprire la possibilità di essere tutti insieme in presenza anche nella frequenza è vitale per la didattica, perché la medicina è presenza. Qui a Bergamo abbiamo la fortuna di avere un ospedale molto grande con attività iperspecialistiche, con la possibilità per i medici del futuro di vivere esperienze uniche fin dall’inizio della propria carriera accademica ».

Anche la presidente del Corso Sms, Maria Grazia Strepparava, sottolinea l’anima innovatrice del Corso che «ha visto impegnati tutti i docenti e i tutori nel definire modalità innovative di integrazione tra didattica frontale e tirocini, sfruttando anche l’esperienza di successo nella didattica in Medicina e Chirurgia nei 22 anni della Bicocca».

Un bilancio dell’attività e le prospettive per il futuro della Sms verranno delineate martedì 28 settembre a partire dalle 14.30 all’Auditorium «Lucio Parenzan» dell’Ospedale di Bergamo, alla presenza delle massime autorità cittadine e accademiche, dei coordinatori e dei tutor di questo corso di laurea. L’ingresso al convegno, intitolato «A challenge for education, research, innovation & health care», è su invito e possibile solo con green pass.

«Questo corso di laurea è una sfida dal punto di vista educativo, organizzativo e gestionale, perché è qualcosa di unico nell’ampia offerta accademica italiana in campo scientifico – ha spiegato Maria Beatrice Stasi, che aprirà i lavori –. È svolto interamente in inglese, secondo la metodologia didattica Pbl, sta per Problem based learning: un metodo di insegnamento in cui i problemi del mondo reale sono utilizzati come veicolo per promuovere la familiarizzazione degli studenti con i concetti e i principi chiave della medicina moderna. Gli studenti provengono da tutto il mondo e fin dal primo anno studiano all’interno di un grande ospedale, che vivono ogni giorno e che imparano a conoscere fin dall’inizio della propria carriera accademica e professionale».

«La School of medicine and surgery – ha spiegato il Rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini – si prefigge di formare medici del futuro “open mind” in grado di affrontare le sfide che offrono le nuove tecnologie, di comprendere le potenzialità dei cambiamenti tecnologici ed adottare un approccio multidisciplinare che coniughi la medicina con i progressi tecnologici. A partire dal primo anno, il nostro Ateneo contribuisce ad integrare le competenze dei futuri medici, non solo introducendo gli studenti all’uso delle tecnologie dell’informatica e dell’ingegneria ma anche affrontando temi relativi all’etica e alla legislazione medica, oltre che all’economia sanitaria».

All’evento interverranno il direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Maria Beatrice Stasi, il Ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il Sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, la Rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, il Rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini, Alberto Bombassei, Presidente di Brembo SPA e Presidente della Fondazione per la Ricerca dell’Ospedale di Bergamo FROM, il Decano internazionale della Faculty of Health and Medical Science dell’Università del Surrey, JohnJoe McFadden, il Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia della Università degli Studi di Milano-Bicocca, Maria Grazia Valsecchi, Alberto Ceresoli, Direttore de L’Eco di Bergamo, i medici del Papa Giovanni Stefano Fagiuoli e Luca Lorini, Caterina Rizzi, docente del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione dell’Università di Bergamo e Maria Grazia Strepparava, Presidente del corso SMS.

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