Bergamo, l’Università investe 9 milioni nello sport

I PROGETTI. Il Cus sbarca in città: impianti a Loreto e in via Statuto aperti a tutti, non solo agli universitari. Il rettore: sempre più al servizio del territorio. Pancalli: l’ateneo di Bergamo è un modello di inclusione.

Nove milioni di euro: è la cifra che l’Università di Bergamo investirà per i nuovi impianti sportivi di via Broseta e via Statuto, al netto dei costi di acquisizione delle aree. Il Cus (Centro universitario sportivo) di UniBg, che lo scorso anno ha superato i 6.800 tesserati, più che triplicati negli ultimi 20 anni, si doterà di due strutture cittadine in fase di realizzazione, che andranno ad affiancar quella storica di Dalmine. «Nell’ottica dell’open campus vogliamo dare ai nostri studenti la possibilità di vivere a pieno la vita universitaria anche attraverso l’attività sportiva – spiega il rettore Sergio Cavalieri – e a tutti i bergamaschi l’opportunità di usufruire dei nostri impianti, decisi a rafforzare, anche in questo modo, l’impatto sociale del nostro ateneo».

Il Cus approda in città

Claudio Bertoletti, presidente del Cus Bergamo e rappresentante dei Cus del Nordovest in FederCusi (Federazione italiana dello sport universitario), sostiene che «c’è grande attesa per lo sbarco del Cus in città». E cita l’esperienza dell’apertura al pubblico degli impianti sportivi dell’Accademia della Guardia di Finanza come «un modello da seguire». I cittadini vi possono accedere in fascia serale grazie ad una convenzione tra Accademia della Gdf e Comune, a cui il Cus partecipa per la parte operativa. Piscina da 25 metri, pista d’atletica e palestre sono aperti al pubblico, «come già accade a Dalmine e come sarà anche per gli impianti di via Statuto». Nella vecchia sede dell’Accademia della Guardia di Finanza, nell’ambito della riqualificazione dell’intero complesso, UniBg realizzerà oltre ad aule, uffici e residenze studentesche, impianti sportivi per 5,9 milioni di euro: piscina da 25 metri, sala circuito, sala pesi e fitness e due sale corsi.

«Il 20 giugno il cantiere è stato consegnato all’impresa – spiega Donato Ciardo, dirigente dell’Area appalti dell’ateneo –, entro la fine del 2025 contiamo di chiudere i lavori». Viaggia spedito – nonostante gli stop dovuti al maltempo – il cantiere di via Broseta, nell’ex centro tennis di Loreto, dove è in corso un intervento da 2,7 milioni di euro per realizzare sei campi da tennis, quattro dei quali coperti, e due campi polivalenti. «Le fondazioni sono state completate – sottolinea Ciardo –, il prefabbricato degli spogliatoi anche. Entro fine anno saremo pronti ad aprire». Anche qui, l’intenzione è quella di aprire il centro all’esterno, con tariffe differenziate per gli universitari, i residenti in città e in provincia. «Vogliamo avvicinare allo sport il maggior numero di persone possibile» dice Bertoletti. Il centro di Loreto «sarà base per chi fa running ed escursioni in bicicletta elettrica, attraverso lo sport ci piacerebbe far conoscere la città e i suoi dintorni, anche a chi viene da fuori provincia». L’idea è quella di un Cus «sempre più al servizio della sua Università e aperto al territorio, riconosciuto come modello per gli altri atenei italiani. È nostra intenzione far crescere la collaborazione con il Comune e con altre realtà significative del territorio in un’ottica di formazione e di utilità sociale» sottolineano i vertici dell’ateneo.

Lo sport come opportunità di crescita

Lo sport come opportunità di crescita e formazione è alla base delle iniziative promosse da UniBg anche in ambito didattico, nota il delegato del rettore alle attività sportive e relazioni con il Cus, il professor Francesco Lo Monaco. È il caso del progetto «Doppia Carriera», nato per consentire agli studenti -atleti di combinare la carriera sportiva con lo studio. «Molti atleti sono iscritti alle università telematiche – fanno notare Lo Monaco e Bertoletti –, quella proposta da UniBg è una valida alternativa che riguarda tutte le discipline sportive. Tra i nostri studenti di Scienze motorie abbiamo il velocista Roberto Rigali e la snowboardista Michela Moioli. Nel complesso sono una trentina di iscritti l’anno tra tutti i dipartimenti. Valutiamo i risultati, ma anche le potenzialità e la quantità di allenamenti per mettere a punto programmi di studio il più possibile personalizzati».

L’accordo con il Comitato paralimpico

Porte aperte anche agli atleti paralimpici. È stata recentemente rinnovata, a Roma, la convenzione tra il Cip (Comitato italiano paralimpico)e l’ateneo orobico. «Ho avuto con il presidente del Cip Luca Pancalli un incontro proficuo – spiega il rettore Cavalieri –. Dal prossimo anno accademico gli studenti con disabilità potranno essere avviati con più facilità alla pratica di una disciplina sportiva, affiancati da studenti - tutor. Grazie al coinvolgimento del Cus, costruiremo una buona prassi che potrà essere replicata in altri atenei».

«Vogliamo che gli atenei diventino sempre di più luoghi di inclusione e spazi di promozione dello sport per le persone con disabilità – dichiara Pancalli –, certi che lo sport possa essere strumento pedagogico e di formazione in grado di accompagnare un giovane nella fase di crescita personale. E l’Università di Bergamo può dare l’esempio».

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