Bergamo, iscrizioni a quota 400 per i nidi comunali: ritorno al pre-Covid

Nel 2019 le domande al Comune di Bergamo erano state 447. Nel 2020, crollo a 278 e azzeramento delle liste d’attesa. L’assessore Poli: «Famiglie tranquille nell’affidare i figli».

Sono tornati a livelli quasi «normali» i numeri delle iscrizioni agli asili nido comunali. Al 30 aprile (ma c’è tempo fino alla fine del mese per iscrivere i bimbi nati nel mese di maggio) le nuove domande pervenute al Comune di Bergamo per l’anno educativo 2021/22 sono state 400, circa il 10% in meno rispetto al periodo pre-Covid. Lo scorso anno, con la pandemia in pieno corso, la lista d’attesa si era azzerata a fronte delle 278 richieste e un crollo del 38% rispetto all’anno precedente, quando le domande erano state 447. I numeri dunque si rialzano, con la quasi certezza che tornerà a crearsi una lista di attesa. Secondo il trend degli ultimi anni e le limitazioni sulla capienza dettate dalla pandemia, dovrebbero restare in sospeso circa 40 domande (nel 2019 erano 80), un’attesa che dovrebbe trovare risposta entro la fine dell’anno, in seguito a rinunce, al meccanismo delle preferenze (si possono indicare più strutture) e a chi cambia idea. Le liste definitive si avranno, come ogni anno, a giugno, ma il primo bilancio sulle iscrizioni fa ben sperare l’assessore all’Istruzione, Loredana Poli: «Siamo molto contenti che siano risalite, è una conferma che il sistema dei nidi funziona e che può dare tranquillità alle famiglie, questo è l’aspetto che ci conforta di più. Il servizio si svolgerà con un numero gestibile di bambini, ancora in modalità “Covid”, che ci ha portato a ridurre la capienza da 635 posti a 557. Con questi numeri, è prevedibile che entro Natale tutte le richieste troveranno una risposta, i tempi di scorrimento della lista di attesa saranno veloci. Intanto confermiamo la prosecuzione del servizio fino a luglio, con il centro estivo dei nidi (info su www.bambiniegenitori.bergamo.it, ndr)».

E già si lavora per settembre, quando si tornerà in aula rispettando le regole anti-Covid, una serie di accortezze, in primis sulla disinfezione, che hanno portato risultati inaspettati: «Nel periodo invernale di solito registriamo una percentuale di assenze per le classiche malattie stagionali pari al 20% – riporta l’assessore Poli -. Quest’anno, c’è stato un calo molto evidente, il tasso di assenze è sceso al 5%. I bimbi così piccoli non utilizzano la mascherina e il contatto tra loro c’è, pur svolgendosi le attività in piccoli gruppi; crediamo che il calo sia dovuto quindi al maggior lavoro di disinfezione delle superfici e dei giochi. È un elemento su cui vale la pena riflettere, che abbiamo portato all’attenzione di Regione Lombardia e di Anci (associazione nazionale comuni italiani, ndr)». Sul fronte Covid, «il numero di quarantene è stato limitatissimo – spiega Poli -. In tutto l’anno educativo e su tutti i nidi comunali, abbiamo registrato 16 casi di bambini su 530 e 10 adulti su 120 educatrici e assistenti, positivi o messi in quarantena in quanto contatti stretti».

Palafrizzoni recepirà le nuove linee guida a livello nazionale, ma stante la situazione attuale le regole del gioco non cambieranno di molto: «Ci prepariamo ad operare come l’anno scorso, con le stesse modalità di sicurezza, a partire dalla capienza, che non sarà ordinaria, in modo da lasciare agio sui gruppi, lavorando per “bolle” - illustra Poli -. Le educatrici continueranno a portare tutti i dispositivi di sicurezza, che in alcuni casi, ad esempio durante il cambio, prevedono anche la visiera: i bambini così piccoli non indossano la mascherina, ecco perché le educatrici hanno qualche protezione in più». Abitudini scomode ma necessarie e ormai assorbite: «Le coordinatrici ci hanno riportato un’esperienza di lavoro positiva, rispetto ai primi timori, la tensione dovuta alla difficoltà di lavorare con i dispositivi si è molto abbassata – conclude l’assessore -. Certo, qualche educatrice dice che è un peccato che i bambini non possano vedere il loro sorriso, soprattutto per i bimbi piccoli, anche la gestualità non verbale è importante».

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