Bergamo, fino al 22 ottobre riscaldamento acceso solo 7 ore

Il Comune di Bergamo ha emesso un’ordinanza che fa slittare l’accensione per un massimo di 14 ore al 22 ottobre. Ora è possibile scaldare per un massimo di 7 ore.

In Lombardia e quindi anche a Bergamo è già possibile accendere gli impianti di riscaldamento - anche al di fuori del periodo invernale - per un massimo di 7 ore al giorno, sia in modo continuativo che suddiviso in più sezioni, tra le 5 e le 23.

Accogliendo le indicazioni della Regione Lombardia contenuta nella delibera n. 2634/2024, al fine di migliorare la qualità dell’aria e viste le temperature ancora miti, il Comune di Bergamo posticiperà, tramite ordinanza, l’accensione degli impianti termici per le 14 ore giornaliere dal 15 al 22 ottobre 2024.

Riscaldamento e inquinamento

Il riscaldamento domestico infatti, insieme al traffico veicolare e altre fonti di inquinamento, contribuisce in maniera significativa alle emissioni di polveri sottili (PM10) e la decisione di posticiparne l’accensione nel periodo in cui le condizioni atmosferiche sono sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti, può contribuire a migliorare la qualità dell’aria in città.

«Accogliamo con favore l’indicazione di Regione Lombardia di posticipare di una settimana

Carnevali: «Graduale adattamento al cambio di stagione, ma interverremo se le temperature si abbassano»

l’accensione degli impianti termici per le 14 ore giornaliere, in un momento in cui le temperature sono ancora miti. Ricordo però che è già possibile accendere il riscaldamento per un massimo di 7 ore al giorno, permettendo un adattamento graduale al cambio di stagione. Tuttavia, in caso di un improvviso abbassamento delle temperature, potremmo intervenire con un’ulteriore ordinanza per anticipare l’accensione» dichiara la Sindaca Elena Carnevali.

La Regione consente inoltre ai sindaci di rivedere le temperature massime all’interno degli edifici. Per Bergamo il limite rimane a 20°C, con una tolleranza di +2°C, mentre scende a 19°C quando i livelli di PM10 superano i limiti consentiti.

Le deroghe al provvedimento

Sono previste comunque deroghe al provvedimento che valgono, oltre che per le utenze sensibili (ospedali, case di ricovero, cliniche, comunità residenziali, centri dove soggiornano soggetti affidati ai servizi sociali, ecc.), anche per scuole materne e asili nido, edifici che ospitano piscine, saune ed assimilabili e per gli edifici destinati ad attività industriali e artigianali qualora vi siano esigenze tecnologiche o legate al processo produttivo che ne impediscano l’applicazione.

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