Bergamo «Città europea dello sport», presentata la candidatura

L’INCONTRO. A Palazzo Frizzoni illustrato il progetto: «Rilanciamo lo sport per il valore imprescindibile che oggi riveste nella qualità della vita».

L’inizio di un percorso, da compiere insieme a tutte le società, per rilanciare lo sport in città. La candidatura di Bergamo a Città europea dello sport 2027 non è «una stella da porsi al petto» ma l’avvio di un cammino, impegnativo, per valorizzare la cultura e la pratica dello sport.

Il Comune di Bergamo ci crede e ha accettato la sfida di Aces Europe, l’associazione che ogni anno assegna il titolo di Città europea dello sport ai municipi che si sono distinti nella promozione della pratica sportiva e di stili di vita sani.

La presentazione del progetto

L’Amministrazione ha presentato mercoledì 5 marzo in aula consiliare il progetto di candidatura alle società sportive cittadine. Un’adesione che potrebbe portare tra 24 mesi a un anno di eventi, convegni e seminari per la diffusione dell’attività sportiva e dei valori e del benessere che porta con sé.

«L’Amministrazione ha scelto di valorizzare e rilanciare lo sport, agonistico e di base, per il valore imprescindibile che oggi riveste nella qualità della vita»

«La candidatura di Bergamo come Città europea dello sport rappresenta un percorso sfidante per le associazioni sportive ma anche per l’Amministrazione, che ha scelto di valorizzare e rilanciare lo sport, agonistico e di base, per il valore imprescindibile che oggi riveste nella qualità della vita» commenta l’assessora allo Sport, Marcella Messina, che ribadisce come l’obiettivo di arrivare al 2027 sia solo un punto di partenza, «perché da quel momento ci porremo altri obiettivi per potenziare ancora di più lo sport».

Rete tra Amministrazione e società sportive

Per arrivarci sarà necessario un lavoro complesso, sia di costruzione di una rete tra l’Amministrazione e le società, sia di mappatura dettagliata dello sport in città. Un impegno non da poco: tra le difficoltà c’è infatti quella di coinvolgere anche tutte le società sportive del territorio che non fanno parte del database del Comune perché non utilizzano gli impianti comunali.

Leggi di più su L’Eco di Bergamo di giovedì 6 marzo

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