Beppe, lascia lo storico scarpulì: «Il lavoro più bello del mondo»

43 anni di attività, sempre dietro al bancone, tra tacchi, suole, colle e pezzi di cuoio. Giuseppe Oldrati, «ol scarpulì» di Petosino, ha deposto definitivamente i suoi arnesi per andare in pensione dal primo gennaio del nuovo anno. Una professione quella del calzolaio nata in famiglia.

Era il 1969 quando la mamma di Giuseppe aveva aperto un negozio di scarpe a Petosino, mentre il papà aveva avviato un’attività di ambulante per la vendita di scarpe e pelletteria. «Poco dopo – precisa il calzolaio, classe 1962 – mio papà fu costretto a vendere le piazze del mercato per problemi di salute. Nel frattempo mia sorella, di qualche anno più grande di me, aiutava la mamma in negozio, mentre io frequentavo le scuole. Dopo le Medie, la scuola professionale per impiegato d’ordine, ma capivo che il lavoro d’ufficio non si confaceva alla mia indole». La madre allora lo avviò a un’attività da apprendista per acquisire le conoscenze di base su materiali e pellami ed essere in grado di svolgere al meglio e con competenza il lavoro in negozio.

«Ho fatto un’esperienza per circa un anno in un noto negozio in centro a Bergamo, dove ho imparato l’arte del calzolaio e nel 1980 ho iniziato la mia attività nel negozio di famiglia. Ho poi ritirato dei macchinari da un calzolaio in chiusura alla Malpensata e li ho collocati nel mio negozio con l’intenzione di utilizzarli nel caso servisse riparare o sistemare delle calzature vendute». Però il caso ha voluto che da alcune piccole riparazioni sia passato in pochissimo tempo a fare il calzolaio a tempo pieno.

«Il lavoro più bello del mondo – sostiene –. Al fresco d’estate e al caldo d’inverno, il lavoro te lo portano e li vengono a prendere senza doversi spostare. Ho sempre preferito la riparazione alla vendita, perché mi dava modo di far rinascere e riportare a nuovo qualsiasi calzatura»”. Per i clienti più affezionati è «Beppe», uno scarpulí conosciuto da centinaia di persone anche nei paesi limitrofi: le scarpe da riparare arrivavano fino a Petosino oltre che dall’Hinterland, anche dalla Valle Imagna e dalla Valle Brembana. «Una persona disponibile e ingegnosa che ha svolto sempre il suo lavoro con professionalità e anche generosità – commentano alcuni clienti storici –. La sua manodopera mancherà a molti clienti affezionati». Il lavoro non è mai mancato in nove lunghi lustri, tanto che Oldrati era solito andare in bottega a lavorare anche la domenica mattina per rispettare le consegne e accontentare tutti i clienti.

«Un bellissimo lavoro che mi ha dato tante soddisfazioni – conclude Beppe –. Non dimenticherò mai lo stupore dei clienti che mi portavano scarpe disordinate e quando le ritiravano si stupivano di quanto erano diventate belle e funzionali. Anni fa mi dilettavo anche a costruire e create portachiavi, portafogli, cinture personalizzate, giubbini in pelle con disegni o iniziali. Chissà se potrà tornare come hobby da pensionato. Per ora non c’è nessuno che proseguirà nell’immediato l’attività, ma la mia bottega con tutti i suoi macchinari e il banco di finissaggio non verrà subito smantellata».

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