Badanti, oltre 3.500 richieste di regolarizzazione: nessuna accolta

IL SINDACATO. Flussi e quote per assistenti familiari, la Cisl denuncia: «A Bergamo nessun ingresso nel 2024».

«È un meccanismo lungo e complesso, che ostacola il cittadino che vuole legalizzare l’assunzione di una colf o badante, quello regolato dai Flussi immigratori che, tra l’altro, per il 2024 non ha previsto alcun ingresso per la provincia di Bergamo, nonostante le oltre 3500 domande presentate. E stiamo parlando di una provincia che, secondo le stime dell’osservatorio della Fnp Cisl, registra quasi 60mila persone non autosufficienti, quindi altrettanti nuclei che necessitano di un assistente familiare, e della stessa provincia che a fronte di 6000 badanti regolarmente censite dall’Inps ne conta almeno altrettante irregolari».

È la protesta della Cisl di Bergamo che, attraverso Anolf, monitora il «mercato» degli arrivi stranieri, soprattutto extracomunitari, sul territorio provinciale.

Nessuna quota assegnata a Bergamo

Bergamo e provincia nella«gara» dei flussi 2024 insieme a Torino è rimasta a secco di ingressi consentiti, mentre nel 2023, con lo stesso numero di richieste, i flussi hanno permesso l’ingresso a 400 lavoratrici domestiche. Alle province di Lecco e Como, senza i numeri bergamaschi, quest’anno sono state assegnate 500 quote.

La Cisl:«Burocrazia e tempi ridotti mettono in difficoltà i datori di lavoro»

E per le quote 2025 (che ancora non sono note), riferiscono dall’Anolf, le cose andranno a complicarsi: la procedura è stata appesantita da tanti passaggi burocratici e tecnologici, ma soprattutto la tempistica per il caricamento delle domande è stata ridotta a un solo mese (il 30 novembre è prevista la scadenza). Tempi troppo ridotti per una procedura che mette in difficoltà non pochi datori di lavoro. Infine, da quest’anno, i sindacati sono stati esautorati dalla possibilità di presentare le domande, mentre tutto è stato affidato alle associazioni di categoria e ai consulenti del lavoro.

«Prevenire lo sfruttamento? Meglio più controlli»

«Vogliono prevenire forme di sfruttamento o domande strumentali? – si chiede Adriano Allieri, responsabile di Anolf Bergamo - Non mi pare la strada migliore: sarebbe più opportuno intensificare i controlli su chi fa domanda e ottiene le quote, soprattutto per gli stagionali in agricoltura, e dopo non assume i lavoratori che arrivano. Inoltre, per il settore di colf e badanti, c’è poi il problema cronico che l’incontro “domanda offerta” dovrebbe avvenire sullo dall’estero, mentre sappiamo che ben pochi affiderebbero la cura del proprio caro a una persona che non conoscono direttamente. Quindi si dovrebbe far tornare al paese d’origine la badante che già è a Bergamo, confidare nel riconoscimento della domanda e nell’approvazione della quota e aspettare un anno perché torni e possa lavorare....senza contare che poi, arrivata in Italia, questa persona deve recarsi in prefettura (previo appuntamento), attendere un anno per le impronte digitali e la conseguente possibilità di aprire un conto corrente. Nel frattempo, magari, il possibile badato muore.... ».

«La Cisl – sottolinea Candida Sonzogni, segretaria provinciale del sindacato di via Carnovali - ha più volte ribadito che se vanno promossi i canali di ingresso regolare attraverso il meccanismo dei flussi, va anche superato in prospettiva il meccanismo del click day che genera ingorghi burocratici e incertezza in capo ai datori di lavoro e a lavoratori e lavoratrici. Proprio in questi giorni è in esame alla Camera dei deputati il Decreto legge relativo alle disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di gestione dei flussi migratori e di protezione, per il quale ci auguriamo che le nostre indicazioni vengano prese in considerazione . I dati forniti dalla campagna “Ero straniero” a maggio scorso ci rimandano che il rapporto contratti/quote disponibili è stato del 35,32% per il 2022 e il 23,52% per il 2023. Riteniamo indispensabile continuare a potenziare gli strumenti (e le risorse a disposizione degli uffici amministrativi dei ministeri coinvolti) e a immaginarne anche di nuovi per rispondere alle esigenze tempestive e cogenti del mercato del lavoro».

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