Cronaca / Bergamo Città
Sabato 10 Febbraio 2024
Autolinee, tra gli studenti cresce la paura: app salvavita per molti e spray nello zaino
IL REPORTAGE. All’entrata e all’uscita delle scuole gruppi di giovani che chiedono soldi e spacciano. Gli autisti dei bus: turni di 12 ore e tanti rischi. L’approfondimento di due pagine su L’Eco di Bergamo di sabato 10 febbraio.
«Io ho sempre lo spray al peperoncino nello zaino», «Io ho scaricato l’app Viola», «Io ho chiamato mia mamma e sono rimasta al telefono con lei», «Noi siamo scappate». Ecco quello che fanno molte ragazzine minorenni per proteggersi dalle bande di «maranza» e dal variegato mondo dei personaggi che frequentano la zona delle Autolinee-stazione Teb-ferrovia. Il tempo che passano tra l’uscita dalle varie scuole e l’arrivo del bus o tram o treno per tornare a casa, fra le 13 e le 14, stanno unite e si guardano bene intorno. Alle pensiline un gruppetto che proviene da Medolago, Bottanuco, Calusco e Verdello racconta le ultime vicissitudini: «Un signore ha tentato un approccio l’altra sera alle 19,30 mentre aspettavo il pullman. Io ho subito chiamato mia mamma e sono rimasta al telefono con lei finchè non sono salita». «Io prendo il treno e c’è sempre gente ubriaca – le fa eco l’amica –, cerco di stare dove c’è più gente e finora per fortuna non mi è mai successo niente». «Episodi di catcalling alle Autolinee mi sono successi spesso, o gente che chiede soldi, di tutte le età. Io ho sempre lo spray al peperoncino in borsa. I gruppi di maranza arrivano di solito al pomeriggio, verso le 16-17».
Offese e scippi
«Ieri pomeriggio hanno cominciato a offendere l’autista senza motivo – spiega un’altra ragazza di Calusco – . Prendo il bus alla pensilina 12 e ci sono sempre soggetti seduti in gruppo che bevono birra e ti seguono. A un mio ex compagno di classe, l’anno scorso alla stazione, hanno rotto un braccio per strappargli il telefono e la catenina. Noi studenti abbiamo sempre paura: alle 7 quando arriviamo, c’è la gente accampata che dorme, ti chiedono sempre i soldi o le sigarette o l’accendino, se dici di no ti minacciano. Ho scaricato l’app Viola sul telefono (un servizio di video accompagnamento gratuito H24 7 giorni su 7, ndr) così mi sento più sicura. Una mia amica ha un bracciale con cui si possono fare chiamate d’emergenza. La situazione alle Autolinee è peggiorata, c’è sempre un gruppo di ragazzi sui 17-18 anni che gira con il coltello in mano e le pattuglie delle forze dell’ordine le vediamo solo quando succede qualcosa: per qualche giorno, poi sempre più di rado. Servirebbe una presenza maggiore, soprattutto nelle fasce orarie dell’entrata e uscita dalle scuole e delle 16-17, per chi fa il pomeriggio».
I timori degli autisti
Gli autisti dei pullman non se la passano meglio: «Aspetto solo di andare in pensione dopo 33 anni di servizio – racconta un “veterano” –, finora grazie all’esperienza sono sempre riuscito a calmare le situazioni di pericolo, anche fermandomi davanti alle caserme». «Io lavoro solo da sei mesi – commenta un collega giovane – e non c’è alcun rispetto delle regole: le persone anziane vengono schiacciate da orde di ragazzini che salgono tutte insieme, caricano mille monopattini e non lasciano spazio alle mamme con i passeggini, suonano il campanello per fare gli scherzi e poi non scendono, lasciano spazzatura ovunque per fare dispetto agli autisti. E solo il 50% dei passeggeri paga il biglietto. I controllori? Troppo pochi e mai alla sera. Noi rischiamo sempre, perché se li fai salire magari si prendono a botte sul bus, se non li fai salire ti minacciano perché sanno il giro e gli orari che facciamo. Non c’è personale giovane, le condizioni di lavoro sono insostenibili, io oggi ho iniziato alle 6,58 e finirò alle 19,45 per 1.549 euro lordi al mese».
La situazione alla Teb
La situazione alla fermata della Teb è, se possibile, peggiore: un gruppo di ragazzi stranieri tra i 17 e i 20 anni beve vodka e Red Bull e fuma spinelli. Urlano, chiedono soldi ai passanti, importunano le ragazze. «È così tutti i giorni – conferma un gruppo di quattordicenni di Gandino, Albino, Leffe –, prima c’era un ragazzo straniero che continuava a fissarci e si avvicinava sempre di più, ci siamo spaventate e siamo andate via. Qualche giorno fa uno mi ha preso per un braccio e mi ha detto: vieni con me. Ho detto di no e mi sono allontanata, ma c’è sempre la paura di dire qualcosa di sbagliato che li faccia arrabbiare. Fumano le canne e bevono vodka, Montenegro, birra, tutto il giorno, fin dal mattino. Raramente vanno a scuola, ma a loro non interessa niente. Sono marocchini, romeni, moldavi, anche ragazze. Litigano, si prendono a bottigliate, spacciano. Un ragazzo della mia scuola ha la media del 3 e mi ha detto che non gliene frega niente, perché tanto farà lo spacciatore. Un’altra ragazza è stata ricoverata due mesi e mezzo perché intossicata da alcol e droga, sua mamma disperata ha detto che la vuole mandare in comunità. Il sabato pomeriggio è ancora peggio, perché si ammassano per andare all’Oriocenter: arrivano da tutta la provincia e da Milano, stanno qui e fanno casino, salgono sui bus e non pagano il biglietto. Se vuoi evitare problemi conviene avere qualche amico straniero che li conosce. Io ho fatto così e mi lasciano stare».
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