Auto a metano, il «pieno» è quadruplicato

Il fenomeno. Dai 97 centesimi di un anno fa, ora il prezzo al chilo sfiora i 4 euro. E gli utenti optano per la benzina. I gestori dei distributori: «Valori imposti dalle compagnie, non decidiamo nulla. Per noi meno margini e più spese».

Continua a salire il prezzo dei carburanti. Gli automobilisti devono fare i conti con continui rincari, nonostante il taglio delle accise che riduce fino al 31 ottobre – salvo nuove proroghe – di ben 30,5 centesimi al litro il prezzo di benzina e gasolio (e una cifra inferiore per quanto riguarda metano e gpl).

Oggi la situazione più preoccupante riguarda il metano, che è letteralmente quadruplicato rispetto ad un anno fa. «Se a fine settembre un chilo di metano costava 97 centesimi, oggi siamo vicini ai 4 euro, ma abbiamo registrato punte massime 4,5 nei mesi estivi – commenta Renato Mora, presidente del gruppo distributori di carburante di Ascom Confcommercio Bergamo -. Per tutti coloro che possiedono una vettura a metano i costi si sono quadruplicati in un anno, mentre il gpl si è mantenuto abbastanza stabile. Anche il gasolio però continua a crescere, creando preoccupazioni a tutto il mondo del trasporto su gomma».

Tra i più penalizzati ci sono quindi i proprietari di mezzi diesel, considerando il fatto che il gasolio ha ricominciato a salire di prezzo. I distributori cittadini erogavano il carburante ad 1,9 euro al litro, contro l’1,6 della benzina, che storicamente è sempre costata di più. Le tensioni internazionali e alcune carenze negli stoccaggi stanno facendo la differenza, mettendo in difficoltà migliaia di automobilisti. Al 31 dicembre 2021, solo nella provincia di Bergamo, dove sono attivi 30 impianti a metano e 50 a gpl, risultavano circolanti quasi 696mila mezzi, dei quali 351mila a benzina, 263mila a gasolio, 9.705 a benzina e metano, 3mila solo a metano, ma anche 43.500 a benzina e a gas liquido, oltre alle auto ibride e a 2.677 elettriche. Ora tutti sono in attesa della proroga del taglio delle accise sui carburanti, che permetterebbe di trascorrere i primi mesi autunnali senza ulteriori scossoni, che si sommerebbero ai numerosi rincari che già stanno affrontando le famiglie. Il governo Draghi ha rinnovato lo sconto sui carburanti fino al 31 ottobre 2022, inserendo il provvedimento nel decreto Aiuti-ter. Fra qualche giorno capiremo l’orientamento del nuovo esecutivo sulla questione.

«Il metano risulta conveniente fino a 2,5 euro al chilo e moltissimi clienti avevano acquistato una vettura con questa alimentazione proprio perché avevano calcolato il risparmio – prosegue Renato Mora -. Oggi questo ragionamento viene completamente ribaltato e sono sempre di più coloro che, pur avendo l’auto a metano, preferiscono riempire il serbatoio in dotazione per la benzina. Anche questa operazione rappresenta però un grande disagio, basti considerare il fatto che la capienza è molto ridotta, proprio perché l’alimentazione principale è un’altra».

«Anche noi operatori viviamo un periodo veramente difficile, caratterizzato da un aumento dei costi che non possiamo chiaramente trasferire sul cliente finale, visto che i prezzi del carburante sono imposti dalle compagnie – ha concluso il presidente del gruppo distributori di carburante di Ascom Confcommercio Bergamo -. I margini diminuiscono e nel contempo aumentano le spese, a partire dai rincari energetici, che ci mettono in seria difficoltà. Siamo da sempre sentinelle sul territorio, ma è chiaro che oggi tenere accese le luci dei distributori tutte le notti è veramente impegnativo e le bollette rischiano di mandare in crisi molti operatori. Sento quotidianamente tanti colleghi e non so quanto riusciremo ad andare avanti con questa situazione. Peraltro quotidianamente dobbiamo consolare anche i nostri clienti, che si ritrovano continui rialzi dei prezzi, senza che noi possiamo decidere nulla di diverso, ma nella realtà subiamo anche noi questo momento storico veramente difficile».

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