Attacchi ai bancomat con l’esplosivo, vertice in Prefettura: «Intelligenza artificiale per contrastare i raid»

IN VIA TASSO. Siglato il protocollo d’intesa tra la Prefettura e l’Associazione bancaria italiana, per la prevenzione e il contrasto delle rapine, dei furti, degli attacchi informatici, delle truffe agli anziani, degli attacchi vandalici e terroristici e dei colpi ai bancomat.

Da gennaio la banda del botto è entrata in azione nove volte, in appena due mesi, nella Bergamasca,utilizzando cariche di materiale esplosivo per sventrare i bancomat e arraffare le banconote contenute all’interno, prima di dileguarsi sfruttando il favore della notte. Proprio la sicurezza nelle banche è stato il tema al centro del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato mercoledì 12 febbraio in Prefettura. Durante il vertice in via Tasso è stato firmato il protocollo d’intesa tra la Prefettura e l’Associazione bancaria italiana (Abi), documento che riguarda la prevenzione e il contrasto delle rapine, dei furti, degli attacchi informatici, delle truffe agli anziani, degli attacchi vandalici e terroristici e dei colpi ai bancomat e definisce una serie di impegni per banche e forze dell’ordine per sviluppare sinergie e favorire misure di difesa sempre più efficaci.

«Utilizzo dell’intelligenza artificiale»

«Il protocollo alza i livelli di sicurezza in tutte le agenzie che operano nella Provincia di Bergamo e guarda a diversi fenomeni criminali - spiega Marco Iaconis, coordinatore del Centro di ricerca dell’Abi sulla sicurezza anticrimine -. È sempre più spinta la collaborazione con le forze dell’ordine. Ci scambieremo informazioni anche sulle conoscenze in tema di intelligenza artificiale, elemento che potrà portare benefici in termine di prevenzione e contrasto ai crimini. Mi riferisco all’analisi dei dati o all’utilizzo delle telecamere intelligenti». Nelle Bergamasca, come detto, sono stati tentati o messi a segno nove colpi da gennaio: a Suisio, Torre Boldone, Bagnatica, Urgnano, Calusco d’Adda, Bonate Sopra, Bottanuco, Brembate Sopra e infine Martinengo. La modalità d’azione è sempre la stessa, utilizzando la tecnica della marmotta con un congegno esplosivo artigianale che i malviventi infilano nelle fenditure dei bancomat, per scassinarli. E gli inquirenti stanno lavorando per capire se questi raid siano opera della stessa banda. «In questo momento abbiamo una recrudescenza degli attacchi agli sportelli Atm, non solo nella Bergamasca - commenta il prefetto di Bergamo, Luca Rotondi –. Un fenomeno che si è diffuso a macchia di leopardo, con ampio eco mediatico. Sono reati che provocano grande clamore e spavento nella popolazione, vista l’esplosione degli sportelli nel cuore della notte. È intendimento comune fare sempre di più. Le forze dell’ordine e la Procura seguono attentamente il fenomeno. Dobbiamo agire sulla prevenzione, affinché gli sportelli siano sempre meno attaccabili, grazie a sistemi di difesa e protezione sempre più evoluti. Le linee guida del protocollo sono numerose, riguardano soprattutto la modalità di posizionamento dei bancomat, il miglioramento della videosorveglianza anche con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, sistemi di allarmi più evoluti e sportelli di nuova generazione con un accesso più complesso al denaro, oltre al costante scambio di informazioni tra forze dell’ordine e istituti bancari».

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