Atb sceglie l’orario del sabato in settimana
Bergamo, sui trasporti scoppia la polemica

Da lunedì cambiano gli orari dei pullman Atb: le linee seguiranno l’orario del sabato scolastico anche durante la settimana. Gli studenti sono a casa per la didattica a distanza e le corse si adeguano.

Lo spiega Atb in una nota: «Il nuovo servizio, valido fino a nuove disposizioni, viene applicato a fronte dei provvedimenti sul distanziamento sociale indicate dalle autorità, che prevedono per le scuole secondarie di secondo grado lo svolgimento delle lezioni con didattica a distanza».

Nessun cambio di programma per le linee 26, 27 e 28, vengono inoltre confermate le corse «bis» per gli istituti dove gli studenti seguono laboratori in presenza. Anche i tram Teb continueranno a viaggiare seguendo l’orario scolastico invernale: ogni 15 minuti, con intensificazioni nelle ore di punta.

Atb non parla di tagli ma di «offerta rimodulata». Un cambio in controtendenza rispetto alle aspettative della cittadinanza che, dopo gli affollamenti sui bus che anche L’Eco ha denunciato nelle scorse settimane, si aspettava forse un rinforzo delle corse. Ma l’assessore alla Mobilità del Comune, Stefano Zenoni, rassicura: «Le variazioni saranno di pochi minuti, l’orario scolastico del sabato è poco diverso da quello “tradizionale”, la differenza è che mancano le corse di rinforzo e non vengono utilizzati i mezzi con più capienza nelle tratte utilizzate dagli studenti. Sulla linea che da Monterosso porta in centro, le corse passano ad esempio da 15 a 14. Così si riesce a mantenere un servizio frequente e capillare per tutti i cittadini ma si evita di far girare bus che resterebbero vuoti per la mancanza degli studenti che rappresentano più della metà dei passeggeri».

Pergreffi-Misiani, botta e risposta

Intanto il nodo dei trasporti tiene banco anche a livello nazionale. «Secondo i virologi più importanti l’impennata di contagi è dovuta agli assembramenti sui mezzi pubblici, settore che ha visto immobile il governo Conte che ora scarica le responsabilità sulle Regioni», attacca la senatrice della Lega, Simona Pergreffi, capogruppo in Commissione trasporti. Che al Governo chiede risorse per «potenziare il trasporto pubblico. Il Governo precedente, su iniziativa della Lega, aveva predisposto un piano strategico nazionale della mobilità sostenibile, stanziando 400 milioni di euro al rinnovo del parco bus. A Bergamo sarebbero previsti 7,625 milioni, bloccati da oltre un anno dal ministro Roberto Gualtieri nonostante le rassicurazioni dell’onorevole Elena Carnevali che a giugno affermava che i fondi erano in imminente arrivo. Se fossero stati trasferiti, i Comuni avrebbero potuto acquistare mezzi nuovi che avrebbero permesso di alleggerire l’affollamento sui bus». Ma il viceministro all’Economia, il bergamasco Antonio Misiani (Pd), smentisce i ritardi: «Il decreto è stato firmato lo scorso 27 maggio e il termine per i Comuni è il 20 novembre. Siamo dunque nei tempi previsti dal decreto che dava ai Comuni 130 giorni per avviare le procedure di riparto che tra l’altro sono in capo al ministero delle Infrastrutture, non al Mef (ministero Economia e Finanze, ndr)».

Scontro anche a livello regionale

Sul tema è botta e risposta anche a livello regionale. «Sorprende – scrive in una nota l’assessore alle Infrastrutture di Regione Lombardia, la bergamasca Claudia Terzi, insieme ai colleghi delle Regioni Veneto, Piemonte, Liguria e Friuli Venezia Giulia – che il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli sostenga di non aver ricevuto dalle Regioni richieste di risorse aggiuntive – dichiara –. La nostra posizione è stata portata all’attenzione dell’esecutivo in tutte le sedi utili. Sorprende anche che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte parli di un mancato pieno utilizzo delle risorse: quelle promesse dal Governo per i servizi aggiuntivi non sono ancora arrivate, non è stato approvato il decreto attuativo per il riparto dei primi 150 milioni».

La deputata del Pd, la bergamasca ElenaCarnevali ribatte alle accuse «degli assessori ai trasporti delle Regioni del Nord, falsificano la realtà – denuncia –. Hanno concordato con il Governo come ripartire queste risorse, si attende solo la decisione formale della Conferenza Stato Regioni. I soldi quindi ci sono e si sa già quanto spetta a ciascuna Regione, quindi possono iniziare a far circolare gli autobus aggiuntivi».

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