AstraZeneca usato solo per i richiami. Prime dosi, si vira su Pfizer e Moderna

La Regione ha deciso una rimodulazione in base alle forniture delle case farmaceutiche. Bergamo ha varcato la soglie dei 200 mila residenti che hanno ricevuto almeno una iniezione: copertura del 21,45%.

Il cambio di rotta, stavolta, è un «semplice» – «semplice» per la logica della motivazione, forse meno semplice nella realizzazione – ricalibramento del piano vaccinale alla luce delle consegne e di quanto già fatto. Stop alle prime dosi con AstraZeneca anche per i 60-79enni, si procede praticamente per tutti con Pfizer e Moderna.

È la decisione presa ieri dalla Regione, comunicata alle Ats e alle Asst lombarde dal direttore generale del Welfare, Giovanni Pavesi: «Considerato il piano di consegne vaccinale attualmente programmato dalla struttura commissariale, e al fine di poter disporre delle dosi necessarie per effettuare le seconde somministrazioni programmate sull’intero territorio regionale per le prossime settimane, si ritiene opportuno che, a far data da lunedì 26 aprile, il vaccino VaxZevria (AstraZeneca, ndr) venga conservato e utilizzato esclusivamente per le seconde dosi di tale percorso vaccinale», si legge nella nota. In altri termini: gli ultimi aggiornamenti al piano vaccinale, in primis le 7 milioni di dosi di Pfizer aggiuntive per l’Italia entro giugno, e una tendenziale minore certezza nelle consegne di AstraZeneca, hanno portato alla decisione di ieri; quel che resta di AstraZeneca e quel che arriverà, viceversa, sarà dirottato per garantire i richiami. «I centri vaccinali potranno utilizzare tutte le altre tipologie di vaccino disponibili per il perseguimento dell’attività vaccinale programmata – si legge ancora nella nota – e i vaccini a mRna (Pfizer e Moderna, ndr) potranno pertanto essere utilizzati anche per le prime dosi per la fascia di età 60-79 anni», che attualmente viaggiavano invece con AstraZeneca. Nessuna motivazione di sicurezza del vaccino in questa «novità», sia chiaro. La decisione è momentanea, in attesa di nuove disposizioni.

Le prime inoculazioni con AstraZeneca sono scattate a febbraio e il richiamo avviene dopo 10-12 settimane, dunque dopo due mesi e mezzo-tre: si sta perciò per partire con le seconde dosi.

Ma chi ha ricevuto questo vaccino, finora, e quanti richiami si attendono? Qualche numero su scala regionale: il farmaco è stato impiegato principalmente per il personale scolastico (199.324 somministrazioni a ieri), per le forze dell’ordine (37.403 somministrazioni), 70-79enni (382.613 somministrazioni), 60-69enni (69.459 somministrazioni). Fanno circa 690 mila inoculazioni nell’intera regione, anche se in quella platea sono incluse persone che dopo l’anamnesi possono aver ricevuto Pfizer o Moderna; in maniera speculare, però, nell’ampia categoria degli operatori sanitari vi sono anche professionisti (dentisti, medici liberi professionisti) vaccinati nella fase 1-bis con AstraZeneca, ma di cui non è disponibile il dato disaggregato.

Richiami: 86.528 in provincia

Al di là delle rimodulazioni, la campagna prosegue. E cresce di ritmo: secondo i dati della Regione, venerdì (ultimo aggiornamento disponibile) la provincia di Bergamo ha varcato la soglia dei 200 mila residenti che hanno ricevuto almeno una dose. Più nel dettaglio si è adesso a quota 203.120 prime dosi, con una copertura al 21,45% della popolazione target, e si aggiungono 86.528 seconde dosi. Che il motore stia salendo di giri, lo ha confermato Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats di Bergamo, venerdì nella call coi sindaci del territorio: «I numeri delle vaccinazioni in provincia di Bergamo stanno aumentando: con 9.200 vaccinazioni al giorno siamo già oltre 8.500 vaccinazioni quotidiane che è l’obiettivo locale parametrato su quello nazionale (500.000/die nazionale, 85.000/die Lombardia, 8.500/die Bergamo, ndr). Settimana prossima si andrà a oltre 12.000 vaccinazione al giorno». Se la «benzina» – cioè i vaccini consegnati – fosse più consistente, certo si viaggerebbe ben più spediti: «In questo momento stiamo lavorando al 50% della capacità produttiva potenziale massima in termini di sedi e di personale – ha spiegato Giupponi -. La macchina funziona e tutti stanno facendo la loro parte, l’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo ringrazia quanti hanno dato il loro apporto a ogni livello».

Capitolo over 80: Iorio Riva, responsabile dell’Ufficio sindaci di Ats Bergamo, ha illustrato che «il 78% degli aderenti è stato vaccinato: si ringraziano i Sindaci per la preziosa collaborazione fornita ad Ats Bergamo nel rintracciare le persone che in fase di adesione hanno fornito contatti errati e non è stato possibile convocarli nella prima fase per la somministrazione del vaccino»

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