Anziani, uno su cinque non è autosufficiente. E la spesa sociale sale del 29,6%

NELLA BERGAMASCA. La ricerca di Across Concept per Spi Cgil: con l’invecchiamento crescono i bisogni e 55mila «over 65» sono in difficoltà. Comuni, dal 2019 al 2023 il costo pro capite per il welfare è arrivato a quota 139,4 euro.

Cresce l’età, crescono i bisogni. L’evoluzione demografica consegna una popolazione più fragile: in Bergamasca sono 55mila gli anziani non autosufficienti, cioè «con gravi difficoltà nelle attività funzionali di base motorie, sensoriali o cognitive». Calcolando che gli over 65 bergamaschi sono circa 250mila, circa uno su 5 si trova in questa condizione.

La stima, basata su dati Istat legati proprio alla non autosufficienza, è contenuta tra le pagine della ricerca «Politiche di bilancio, welfare e domanda sociale degli anziani nella Bergamasca», condotta dal centro di ricerca Across Concept per lo Spi Cgil Bergamo e che passa in rassegna le sfide socio-economiche del territorio. Con un occhio particolare all’età che avanza, che deve fare i conti con situazioni spesso non facili: nel 2023, secondo i dati dell’Inps, ben il 40,5% delle pensioni degli ex lavoratori privati della Bergamasca aveva un importo mensile inferiore ai mille euro, mentre l’assegno medio delle donne è pari appena al 53,2% di quello degli uomini. Allargando lo sguardo alla questione economica complessiva, al di là del fattore anagrafico, potrebbero essere 60mila, secondo queste stime, le persone in «povertà assoluta» in Bergamasca.

La ricerca

L’obiettivo dell’indagine, presentata ieri al Mutuo soccorso, è «analizzare la condizione delle persone anziane – ha spiegato Giacomo Pessina, segretario generale dello Spi Cgil Bergamo -, organizzando dei momenti di confronto per mettere al centro il welfare e i nuovi bisogni, che richiedono risposte diverse rispetto al passato». «Sono in atto profonde trasformazioni socio-demografiche, che necessitano di un governo locale adeguato – è l’analisi di Francesco Montemurro, curatore della ricerca e responsabile di Across Concept -. La non autosufficienza, l’isolamento relazionale e il disagio abitativo sono le aree più problematiche. Naturalmente non possono essere solo i sindaci ad affrontare queste tematiche: è perciò fondamentale la cooperazione interistituzionale, pensando anche ad aggregazioni tra i Comuni».

«Cresce la “silver economy”: un’economia caratterizzata da una fetta importante di popolazione in età anziana, con una maggiore domanda di servizi e una diversa dinamica dei consumi»

Per Marco Toscano, segretario generale della Cgil bergamasca, «la dinamica dell’invecchiamento porta un cambiamento anche nelle economie locali, con un ruolo crescente della “silver economy”: un’economia caratterizzata da una fetta importante di popolazione in età anziana, con una maggiore domanda di servizi e una diversa dinamica dei consumi». Ma l’invecchiamento porta con sé un altro tema, «legato alla popolazione attiva – prosegue Toscano -. Già oggi a Bergamo c’è qualche problema nel reperimento della manodopera e una forte divaricazione tra tasso d’occupazione maschile e femminile, mentre la richiesta crescente di welfare pone una sfida sulla tenuta del sistema».

Il ruolo dei Comuni

Altro focus dell’indagine è il ruolo dei Comuni nella spesa sociale, costantemente in crescita perché chiamati a rispondere alle esigenze dei cittadini. Across Concept ha passato in rassegna i bilanci dei Comuni bergamaschi, aggregando poi i dati sulla base degli ambiti territoriali sociali, e ha posato la lente sulla «missione 12», cioè la voce che riguarda gli impegni per le politiche sociali: dal 2019 al 2023 queste spese dei Comuni sono aumentate del 29,6%, arrivando all’equivalente di 139,4 euro per ogni cittadino residente. La diversa dimensione dei Comuni e l’organizzazione degli Ambiti (che agiscono anche attraverso consorzi o aziende speciali, con una propria capacità di spesa e rendicontazioni in alcuni casi diverse) disegnano un quadro variegato: la spesa sociale pro capite più alta si osserva nell’Ambito di Bergamo (capoluogo e Comuni limitrofi), con 295 euro, mentre 7 Ambiti su 14 rimangono sotto i 100 euro pro capite (Alto Sebino, Isola, Monte Bronzone-Basso Sebino, Romano, Treviglio, Valle Cavallina, Valle Imagna).

«I servizi domiciliari devono essere la prima linea di supporto alla famiglia che deve gestire una non autosufficienza. I caregiver vanno sostenuti sempre più»

«La comparazione tra i bilanci non è semplice – premette Gabriele Cortesi, sindaco di Seriate e presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asst Bergamo Est -. La struttura economica e demografica sta cambiando e cambierà sempre più. Per questo deve cambiare anche il paradigma: dobbiamo costruire politiche e risposte di carattere comunitario. Il Comune svolge un ruolo di leadership della governance, ma deve esserci una responsabilizzazione di tutti i corpi intermedi e del Terzo settore». «L’assistenza educativa scolastica e l’inserimento di minori e donne vittime di violenza nelle comunità sono le voci della spesa sociale più cresciute – rileva Caterina Vitali, sindaca di Ciserano e vicepresidente della Conferenza dei sindaci dell’Asst Bergamo Ovest -. Sull’invecchiamento, i servizi domiciliari devono essere la prima linea di supporto alla famiglia che deve gestire una non autosufficienza. I caregiver vanno sostenuti sempre più».

© RIPRODUZIONE RISERVATA