Antiterrorismo, l’allerta è al massimo. Presidiati i mercatini di Natale

SICUREZZA. Dopo gli attentati in Europa, anche Bergamo alza la guardia. Il timore sono i «cani sciolti». Il questore: «Attenzione alta, ma senza paura».

Come nel resto d’Europa, anche in Italia, e dunque pure a Bergamo, si stanno rafforzando le misure di sicurezza per congiurare eventuali episodi di terrorismo in vista del Natale. Gli osservati speciali sono in particolare i mercatini: Bergamo non è da meno e tra i cosiddetti «obiettivi sensibili» – migliaia in provincia – ci sono per l’appunto i mercatini di Natale allestiti sul Sentierone, in piazzale degli Alpini e in diverse altre località della provincia. Polizia, carabinieri e polizia locale si alternano per presidiare costantemente queste zone.

Misure di sicurezza incrementate a Bergamo

«L’allerta è già massima – sottolinea il questore Stanislao Schimera –, anche perché a Bergamo e provincia abbiamo migliaia di obiettivi sensibili, tra sedi istituzionali, sedi di partito e di sindacati, stazioni, grandi aziende e i tanti luoghi più frequentati. E i contatti con le varie componenti religiose sono costanti. C’è dunque massima attenzione, vissuta però non con la paura, ma con uno sguardo rivolto a garantire un’attenta sicurezza in una provincia dove proprio il fronte della sicurezza e della giustizia ha contribuito, tra gli altri, a raggiungere il quinto posto a livello nazionale e il primo a livello lombardo per la qualità della vita».

La stretta sulla sicurezza segue dunque indicazioni internazionali, incrementate anche a seguito del recente attentato a Parigi (un turista tedesco ucciso e due persone ferite) e con un crescendo dopo lo scoppio del conflitto in Medio Oriente. «Confidiamo sul nostro sistema tradizionale di prevenzione, però l’attenzione deve rimanere alta – ha detto lunedì il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi –. I fatti di Parigi semplicemente confermano che l’attenzione che abbiamo messo in campo c’è e ci deve essere».

Massima allerta nelle capitali europee

In Europa grandi osservate sono soprattutto le capitali: a Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto alla premier Elisabeth Borne di convocare una riunione sulla sicurezza dopo l’attentato. E oggi il tema sarà affrontato anche durante i colloqui tra i ministri degli Interni dell’Unione europea in programma a Bruxelles, come riferito ieri dal commissario europeo per gli Affari interni, Ylva Johansson. Il Consiglio degli Affari interni dell’Ue dovrà fare il punto sulle implicazioni della situazione in Medio Oriente: il presidente del gruppo antiterrorismo fornirà alcuni aggiornamenti sullo stato della cooperazione tra le autorità nazionali responsabili.

Le misure di sicurezza in Italia

A livello italiano, il primo provvedimento adottato, già all’indomani dello scoppio del conflitto tra Israele e Hamas, è stato l’innalzamento del livello di allerta su tutti i potenziali obiettivi sensibili: da nord a sud si contano oltre 28mila target, tra cui in questa fase spiccano i luoghi frequentati dalla comunità ebraica. È stato messo in campo anche l’esercito per presidiare le grandi stazioni ferroviarie (Roma Termini, Milano Centrale, Firenze Santa Maria Novella, Torino Porta Nuova). Un dispositivo che resterà in vigore almeno fino al 31 dicembre.

I precedenti

Proprio in vista delle festività di Natale i mercatini rientrano tra i luoghi sensibili: nel 2016 a Berlino un camion piombò sulla folla in Breitscheidplatz, uccidendo 13 persone, mentre cinque giorni fa è stato sventato l’ultimo episodio in Germania, con l’arresto di due giovanissimi islamisti, di 15 e 16 anni, che preparavano altrettanti attentati. Il timore è proprio l’azione dei cosiddetti «cani sciolti», non legati a organizzazioni territoristiche specifiche ma che, radicalizzati, si organizzano in autonomia diventando una cellula del terrore pronta a scoppiare ovunque.

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