Anno giudiziario, la protesta dei magistrati: lasciano l’aula contro la riforma - Foto e video

LA CERIMONIA. Si è aperto nella mattina di sabato 25 gennaio, a Brescia, l’Anno giudiziario del distretto bresciano di cui fa parte Bergamo. I magistrati, per protesta, hanno lasciato l’aula durante alcuni interventi.

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La cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario a Brescia ha visto protagonista la protesta dei magistrati contro la riforma della giustizia. Anche giudici del Tribunale di Bergamo e pm della Procura bergamasca, con in testa il procuratore Maurizio Romanelli, si sono presentati con coccarda tricolore sulla toga e Costituzione italiana in mano per sottolineare il dissenso verso la riforma del ministro Nordio, in particolare la prevista separazione delle carriere dei magistrati.

Erano pronti a uscire dalla sala prima dell’intervento di Gaetano Campo, rappresentante del Ministero della Giustizia, ma ecco il colpo di scena. Quando ha preso la parola, la rappresentante del Csm Claudia Eccher ha sostenuto la posizione del governo, premettendo di intervenire a titolo personale. Contrariati, i magistrati hanno abbandonato l’aula: «E’ qui in rappresentanza del Csm, che ha espresso parere sfavorevole alla riforma Nordio».

Chi è Claudia Eccher

Claudia Eccher, che ha auspicato una maggiore apertura verso le novità e maggiore fiducia verso il legislatore da parte della magistratura, è membro laico del Csm in quota Lega ed è l’ex legale del ministro Salvini. I magistrati sono tornati dal loro Aventino non appena è terminato l’intervento di Campo. Il quale, per paradosso, ha premesso di aver ricevuto direttive dal ministero di non affrontare la questione della riforma «per rispetto delle prerogative del Parlamento, dove è ancora in corso la discussione, e del popolo sovrano».

La giornata è stata anche l’occasione per dare i numeri della giustizia locale. La cifra che desta maggior preoccupazione in Procura a Bergamo per il periodo dell’anno giudiziario (1° luglio 2023 – 30 giugno 2024) è quella relativa agli infortuni sul lavoro: sei le vittime nel periodo preso in considerazione, il doppio di quello precedente.

Incidenti stradali e furti

Si tiene invece costante, restando alto, il numero delle vittime di incidenti stradali in Bergamasca: 45 contro i 44 dell’anno precedente, ossia un morto ogni 8 giorni. Sono aumentati i furti (+7%), ma anche i casi in cui è stato identificato l’autore (+18%). Balzo all’insù pure per le rapine (+24%), le truffe, la detenzione di materiale pedopornografico mentre sono calate le denunce per violenza sessuale, la prostituzione minorile (-50%) e le frodi informatiche.

Violenza di genere e reati finanziari

Elevata resta pure la cifra delle iscrizioni di procedimenti in materia di violenza di genere: 646. In 75 casi è stata richiesta la misura cautelare entro 30 giorni dalla segnalazione. Per quanto riguarda i reati finanziari, le imposte evase sono stimate sui 71 milioni, 12 in meno rispetto allo scorso periodo. Calano anche gli evasori totali individuati: da 82 sono diventati 66.

Precipitano, invece, i sequestri nell’ambito delle applicazioni delle misure cautelari reali: dai 20 milioni del periodo precedente si è passati a due milioni. Stesso destino per i sequestri effettuati in relazione a provvedimenti del gip: l’importo è calato di 27 volte, passando dai 17 milioni di euro dello scorso periodo agli attuali 638mila euro. Tra le cause c’è l’onda lunga del Covid. Vale a dire che alcune delle inchieste e dei provvedimenti di sequestro risalgono al periodo in cui vigevano i lockdown, e cioè quando le attività economiche erano ridotte all’osso, così come le indagini.

Infine, l’ufficio esecuzioni penali della Procura, quello che rende possibile l’attuazione delle sentenze definitive, ha operato confische per tre milioni e mezzo di euro (2,1 i milioni confiscati nel periodo precedente).

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