Altra neve in quota, decine di distacchi sui monti orobici

ALLERTA VALANGHE. Prati imbiancati fino a 1100 metri anche domenica 16 marzo. Il bollettino dell’Arpa indica pericolo marcato. Interessati anche i versanti del Cimone e del Pomnolo a Valbondione.

Fine settimana ancora all’insegna del maltempo, quello appena trascorso, sebbene con minore intensità rispetto ai giorni precedenti e qualche raggio di sole che ha fatto capolino nella giornata di domenica 16 marzo. Ma anche nelle prime ore della mattinata domenicale la neve è tornata a imbiancare i prati fino a 1100 metri di quota. Si è però trattata di una fugace apparizione, visto che il rialzo delle temperature ha poi relegato i fiocchi a quote superiori a 1800. Il conseguente appesantimento del manto nevoso, soprattutto sui pendii più ripidi, ha avuto come naturale conseguenza il frequente distacco di valanghe (Arpa Lombardia nel suo bollettino aveva indicato un grado di pericolo marcato, valore 3 su una scala di 5).

Il fenomeno immortalato tra Pomnolo e Cimone

Uno dei versanti più interessati dal fenomeno, come sempre capita con queste condizioni meteo, è stato quello su cui si snoda il sentiero estivo che permette di raggiungere il rifugio Curò, sopra Valbondione.

Nella sola mattinata di domenica 16 marzo sono state almeno una decina le valanghe che si sono staccate da questi pendii.

L’itinerario di salita interseca infatti a più riprese i canali che solcano i versanti nord dei monti Pomnolo e Cimone e che, nella circostanza, diventano aree di transito e accumulo delle masse valanghive; nella sola mattinata di domenica 16 marzo sono state almeno una decina quelle che si sono staccate da questi pendii, tanto che il rumore causato dal loro precipitare a valle si è potuto sentire fino al vecchio borgo di Maslana.

Per il rifugio Curò c’è il percorso «invernale»

Non va dimenticato che questo itinerario di salita non va affrontato nel periodo tardo autunnale e invernale. Per quanti decidessero di raggiungere il rifugio, dotati delle necessarie attrezzature e competenze tecniche, il percorso consigliato è quello che si snoda qualche centinaio di metri a destra del triplice salto delle cascate del Serio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA