All’ospedale Papa Giovanni XXIII un nuovo strumento donato dall’Associazione Oncologica Bergamasca

LA PRESENTAZIONE. Il nuovo dispositivo consente una diagnostica molecolare avanzata dei tumori e offre l’opportunità della biopsia liquida.

All’ospedale Papa Giovanni XXIII, in anatomia patologica, è operativo un nuovo strumento di ultima generazione donato dall’Associazione Oncologica Bergamasca, che consente una diagnostica molecolare avanzata dei tumori e offre l’opportunità della biopsia liquida. Lo strumento è progettato per automatizzare il processo di estrazione degli acidi nucleici destinato ad avere un ruolo rilevante per la cura del melanoma e di altre patologie oncologiche.

In particolare, la biopsia liquida rappresenta una delle ultime frontiere dell’oncologia poiché permette di individuare tracce di Dna del tumore tramite un semplice prelievo di sangue. La biopsia liquida offre il decisivo vantaggio di rilevare tempestivamente eventuali recidive di malattia tramite il sangue e di monitorare la risposta ai trattamenti oncologici, senza la necessità di ripetere invasive biopsie di tessuto tumorale. Grazie alla biopsia liquida è infatti possibile monitorare in modo ripetuto e non invasivo l’andamento delle terapie anti-tumorali, favorendo l’ottimizzazione e la personalizzazione delle cure e implementando un’oncologia di precisione, capace di migliorare i risultati per molti tipi di tumori.

Il nuovo strumento al Papa Giovanni XXIII

L’arrivo del nuovo estrattore permetterà di automatizzare il processo di estrazione del Dna, che finora era gestito manualmente da tecnici specializzati, garantendo la tracciabilità dell’intero percorso analitico e riducendo al minimo i tempi di diagnosi e le possibilità di errore. Il nuovo strumento consentirà al laboratorio di essere più efficiente e produttivo assicurando una sensibilità diagnostica capace di intercettare, di estrarre e quindi analizzare tracce anche molto piccole di tumore nel sangue e nei tessuti.

Il nuovo estrattore sta facendo la differenza, in questa prima fase utilizzo, soprattutto sul melanoma, una patologia per cui da tempo al Papa Giovanni XXIII l’approccio è multidisciplinare lungo tutto il percorso di prevenzione, diagnosi e cura.

«Ringrazio calorosamente l’Associazione Oncologica Bergamasca, i suoi volontari, e tutti i sostenitori che hanno contribuito con questa e con tutte le precedenti donazioni ad un ulteriore avanzamento tecnologico nella lotta ai tumori», ha detto Francesco Locati

Alla presentazione del dispositivo hanno partecipato, per l’ospedale, il direttore generale Francesco Locati, il direttore della anatomia patologica Andrea Gianatti, la biologa genetista Denise Morotti, il direttore della dermatologia Paolo Sena, il direttore dell’oncologia Alberto Zambelli, l’oncologa Barbara Merelli e lo staff di tecnici e di biologi specializzandi del settore di patologia molecolare. Per l’associazione Aob il presidente Maurizio Radici e la vicepresidente Giuliana D’Ambrosio, con Osvaldo Ranica, presidente della Fondazione Comunità Bergamasca che ha sostenuto Aob nel progetto.

«Orgoglioso di questo passo avanti»

«Sono orgoglioso di questo passo in avanti nel campo della medicina di precisione che, in linea con la mission della nostra Associazione, ha come obiettivo quello di migliorare il percorso di cura dei pazienti oncologici e di ottimizzarne tempistiche e azioni», ha detto Maurizio Radici. «Ringrazio anche la Fondazione della Comunità Bergamasca per aver riconosciuto il valore del progetto e avervi contribuito in modo significativo», aggiunge.

«Terapie personalizzate e tempestive»

«Ringrazio calorosamente l’Associazione Oncologica Bergamasca, i suoi volontari, e tutti i sostenitori che hanno contribuito con questa e con tutte le precedenti donazioni ad un ulteriore avanzamento tecnologico nella lotta ai tumori», ha aggiunto Francesco Locati, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII. «Questa tecnologia è uno strumento in più a nostra disposizione nel percorso di sviluppo della medicina di precisione, che punta ad offrire terapie sempre più personalizzate e tempestive per combattere le malattie oncologiche in modo più efficace».

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