Allarme medicinali: 3mila introvabili

Il fenomeno.Carenza di materie prime e principi attivi per la produzione. Le farmacie bergamasche in campo con la preparazione galenica in laboratorio. De Amici: presidio sul territorio. Petrosillo: esempio di collaborazione.

Un antidoto alla crisi e una soluzione concreta per far fronte all’allarme lanciato dall’Agenzia italiana del farmaco. Sono oltre tremila i farmaci carenti in queste settimane negli scaffali delle farmacie, soprattutto antinfiammatori e sciroppi ad uso pediatrico, con consegne a singhiozzo che penalizzano chi necessita di queste medicine, tra influenza stagionale e Covid.

E così anche nelle farmacie della Bergamasca, presidio territoriale in prima linea durante la pandemia e per la campagna vaccinale, ci si è attrezzati per sopperire alla mancanza di medicine con il ricorso a preparati galenici, medicinali prodotti in laboratorio secondo gli standard della farmacopea europea, dispensati direttamente in farmacia ai pazienti senza necessità di prescrizione medica, dagli sciroppi di ibuprofene per i bimbi al paracetamolo per alleviare la febbre e i dolori articolari.

Risposta alle emergenze

Un’opportunità che fa rima con necessità. «Non parlerei di una corsa in farmacia ad accaparrarsi i prodotti, ma di una carenza strutturale riconosciuta anche da Farmindustria – spiega il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bergamo, Ernesto De Amici –. Carenza delle materie prime per confezionare i farmaci, problematiche a reperire i contenitori, i principi attivi, i vetri per le fiale, la plastica per le compresse. Noi proviamo ad arginare queste difficoltà con la produzione galenica in laboratorio, ad esempio con gli sciroppi per bambini e gli antipiretici, tuttavia ci sono altri prodotti non sostituibili o allestibili nei laboratori della farmacia, perché complicati».

«Alla mancanza di farmaci con brand famosi si può sopperire anche con l’equivalente»

Un caso concreto. «L’aspirina effervescente non si può produrre nel laboratorio, occorre che le persone si adeguino e accettino il consiglio di sciogliere nell’acqua aspirina normale, anche se non produce bollicine e senza il sapore gradevole del limone. Nell’immaginario collettivo – rimarca De Amici – tutti pensano allo sciroppo e a prodotti simili, ma vorrei sottolineare come per quasi un anno sia stato carente un farmaco ad uso rettale per i bambini che hanno le convulsioni febbrili. Noi l’abbiamo preparato nel laboratorio della farmacia e fornito un

contributo importante, perché senza quel farmaco al bambino vengono le convulsioni, con possibilità di lesioni permanenti. Sopperiamo pertanto in laboratorio a queste emergenze e ciò la dice lunga sull’importanza della galenica in farmacia e della farmacia come presidio sul territorio. Continuiamo a contribuire alla lotta contro il Covid con i tamponi e i vaccini, oltre al vaccino antinfluenzale, e finalmente si inizia a percepire da parte dei responsabili delle Asst, colleghi medici, infermieri e fisioterapisti il senso di una collaborazione, non di concorrenza o difesa del corporativismo. Spero davvero che il 2023 veda il cittadino al centro del servizio sanitario e i professionisti intorno a lui, il ribaltamento di una situazione che si protrae da tempo».

Una crisi mondiale

La rete territoriale è di 330 farmacie nella Bergamasca, di cui 35 in città. E in un territorio, colpito al cuore dalla pandemia, lo spirito di collaborazione non rappresenta certo una novità. «Il problema della carenza di farmaci si trascina da tempo e si è acuito con la crisi delle materie prime di carattere mondiale – sottolinea il presidente di Federfarma Bergamo, Giovanni Petrosillo –. A Bergamo subiamo questa situazione un po’ come altrove e ci arrangiamo, con le preparazioni galeniche e con l’equivalente. Ci sono farmaci conosciuti grazie a brand famosi e magari non si sa che esistono anche farmaci generici in commercio con lo stesso principio attivo. Spesso risolviamo problemi agli assistiti con queste informazioni, anche se di fronte alla necessità alcune volte si inquietano. Qualcosa comunque si fa di più in laboratorio con ibuprofene e paracetamolo per ridurrei i sintomi influenzali».

Un passaparola utile

Poi una precisazione: «Siamo sempre in prima linea, forgiati dall’emergenza Covid durante la quale avevamo creato un sistema di comunicazione tra farmacie, per cui si faceva arrivare il farmaco lì dove mancava. Funziona un po’ così anche oggi, quando c’è un’urgenza con il passaparola tra farmacie si reperisce il farmaco. La farmacia resta un prezioso presidio sul territorio e la discreta quota di vaccini anti Covid somministrati certifica un impegno costante».

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