Alla Carrara tremila metri quadrati di verde. E i giardini trovano uno sponsor

L’ANTEPRIMA. Intitolati a PwC, partner privato che ha contribuito al recupero. Carnevali: «Cerniera nel cuore del polo della cultura». Venerdì 20 settembre l’apertura.

Uno spazio rimasto nascosto per oltre 200 anni, immaginato fin dalla costruzione, nel 1804, del palazzo che ospita la Carrara. Sognati e attesi per due secoli, tra due settimane i giardini della Pinacoteca saranno finalmente aperti al pubblico, insieme al camminamento che li unirà all’ultima sala espositiva del museo e al bistrot allestito nell’ex edificio del custode. Prenderanno il nome di «Giardini PwC», intitolati all’azienda di consulenza legale e fiscale alle imprese, da due anni partner della Fondazione Accademia Carrara, che venerdì mattina, 6 settembre, nella sua sede di City Life a Milano ha ospitato la presentazione della mostra «La forza, la paura, la meraviglia», che troverà spazio dal 20 settembre, primo giorno di apertura dei giardini, nell’area verde di 3mila metri quadrati che per la prima volta saranno aperti al pubblico.

Il progetto

Attesi fin dall’inaugurazione della Capitale della Cultura – che pure ha restituito alla città il nuovo percorso museale della Carrara – i nuovi Giardini PwC rappresentano il completamento dei lavori della Pinacoteca.

Il progetto, del valore di oltre tre milioni di euro (1,6 milioni sono stati finanziati dalla Regione, 1,2 milioni dal Comune, 250mila euro da PwC, più un contributo della Fondazione), consegna alla Carrara il completamento del percorso museale che appunto, attraverso il nuovo camminamento, terminerà direttamente nel giardino (oggi ancora i visitatori sono costretti a ripercorrere le sale a ritroso), che avrà anche un accesso indipendente da via della Noca, da dove si potrà accedere anche al nuovo «Bù Bistrot in Carrara». Uno spazio verde per il museo, dunque, ma anche per la città, al centro del cosiddetto «ambito della cultura», che sta sviluppandosi insieme alla nuova sede della Gamec e, nel prossimo futuro, con il polo universitario all’ex Montelungo, i lavori al parco Suardi e agli orti di San Tomaso.

«Scelta strategica»

Il recupero dei giardini «è stata una scelta strategica, lungimirante e di grande valore della passata amministrazione», ha detto la sindaca Elena Carnevali, alla sua prima uscita da presidente della Fondazione Accademia Carrara. «Non saranno solo un complemento del museo, ma ne diventeranno un valore aggiunto, migliorando anche l’organizzazione dei servizi. Questi giardini, dai quali si potranno vedere anche parte delle Muraine cinquecentesche, e le Mura venete patrimonio Unesco rappresentano poi una cerniera nel cuore del polo della cultura, nonché un elemento di valorizzazione delle potenzialità della Carrara».

La realizzazione del progetto rafforza la collaborazione pubblico/privato tra la Fondazione Accademia Carrara e PwC, iniziata nel 2022 con una partnership una mostra sul Botticelli. «Nelle città esistono angoli che devono essere messi a disposizione di tutti – ha detto Giovanni Andrea Toselli, presidente e ad di PwC Italia –. Abbiamo voluto contribuire, facendo da apripista per creare un volano che, attraverso la cultura, genera sviluppo. E lo abbiamo fatto con grande entusiasmo».

«Uno spazio magico»

Per il general manager della Fondazione Accademia Carrara, Gianpietro Bonaldi, «per noi oggi si chiude l’anno della Capitale della Cultura, che proprio qui – nella sede di PwC – si è aperto nel novembre del 2022 con l’annuncio di questa partnership che oggi si rafforza ulteriormente. I giardini che apriremo tra pochi giorni sono uno spazio magico, come lo sarà il passaggio che si aprirà su di loro, che nessuno ha mai abitato né vissuto. Per noi si tratta di un’evoluzione importantissima perché consente al museo di entrare in una dimensione nuova, più internazionale, oltre a offrire la possibilità di vivere meglio l’esperienza di visita alle mostre e alle sale in modo diverso perché cambia anche il percorso museale».

«Luogo vivo in dialogo col territorio»

Presenti fin dai progetti d’inizio Ottocento, come ha ricordato anche la direttrice Martina Bagnoli, i giardini «rappresentano – ha detto – la natura di quello che vogliamo raccontare». Dopo il saluto dell’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, è stato letto un messaggio dell’assessore regionale Francesca Caruso: «La Carrara è un simbolo di Bergamo e un pilastro del patrimonio culturale lombardo – ha detto –. Questo progetto rappresenta un ulteriore passo avanti del museo per essere non solo custode della storia, ma anche un luogo vivo e capace di dialogare con il territorio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA