«Alimentiamo il sentimento della fiducia»

IL PELLEGRINAGGIO. Nell’abbazia a Tihany il Vescovo Beschi ha invitato i fedeli a «credere in Dio e nell’uomo». Anche per superare «un clima faticoso nei rapporti personali e sociali». Giovedì 4 luglio c’è l’ultima tappa a Lubiana.

«La parola di Gesù rivolta all’apostolo Tommaso è rivolta anche a noi: “Non essere incredulo ma credente”. Vogliamo accogliere questa parola, io per primo». Così il Vescovo Francesco Beschi, in apertura dell’omelia di mercoledì 3 luglio, la penultima del pellegrinaggio diocesano inaugurato giovedì scorso. Mercoledì mattina tappa a Tihany, sul lago Balaton, dove la Messa è stata celebrata nell’abbazia benedettina fondata nel 1055.

La riflessione

Nel giorno di San Tommaso, il verbo scelto da monsignor Beschi è stato «credere». Verbo che, come ormai di consueto nel corso delle celebrazioni eucaristiche di questi giorni, Beschi ha declinato in tre modi: «Credere in Dio, credere la Chiesa e credere nell’uomo». Il percorso di Tommaso, che non riconosce Gesù risorto fino a quando non tocca le sue piaghe, «culmina in questa professione di fede bellissima: “Mio signore e mio Dio”». Il cuore della fede in Dio dei cristiani – ha sottolineato Beschi – «è Gesù Cristo, il crocifisso risorto, è lui che ci introduce a Dio padre ed è lui che ci comunica i doni dello Spirito Santo. È proprio attraverso Gesù Cristo che i cristiani hanno ricevuto il dono della fede».

Il Vescovo di Bergamo ha proseguito con il secondo elemento della sua riflessione, «credere la Chiesa». «Non diciamo credere nella Chiesa, ma la Chiesa. Cioè – ha spiegato – credo che la Chiesa sia quella comunità che riceve il dono di Dio e lo comunica al mondo attraverso la comunità dei monaci, la nostra comunità, la nostra diocesi, le nostre parrocchie, le comunità religiose». In altre parole, credere in una comunità «che vive secondo il Vangelo, riceve i doni di Dio e li comunica attraverso la testimonianza della vita fraterna, comunitaria» e che rappresenta l’esperienza della fede. E questo non è scontato: «Una delle fatiche di oggi – ha evidenziato Beschi – è credere la Chiesa; noi, in questo momento, attraverso l’apostolo Tommaso vogliamo riproporci questa dimensione della fede: credere in Dio, credere in Gesù Cristo, cuore della fede cristiana, credere la Chiesa. Io mi auguro – ha continuato – che una delle cose che vi resteranno da questo pellegrinaggio sia aver fatto una buona esperienza di Chiesa, una Chiesa in viaggio».

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Il terzo passaggio ha riguardato l’uomo e le relazioni interpersonali, troppo spesso segnate da un generale sentimento di sfiducia reciproca. «Credere nell’uomo: a volte non ce la facciamo, ed è brutto – ha osservato il Vescovo –. C’è un clima di sospetto, un clima faticoso nei rapporti umani, personali, comunitari e sociali. Non ci si fida». «Credo – ha aggiunto ancora – che credere nel Dio che ci ha rivelato Gesù Cristo alimenti un sentimento di fiducia che non è ingenuità. Lasciamo prevalere – questo l’appello di Beschi ai pellegrini – il sentimento di fiducia rispetto ai tanti motivi per cui non ci si fida più di nessuno: proprio perché credo in Dio alimento il sentimento di fiducia».

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«Credere – ha commentato don Carlo Lazzarini – è un atto di fiducia nelle parole e nei gesti di Gesù. Per un cristiano credere è anche un atto di fede in un Dio che non permetterà mai che la nostra vita vada dissolta nel nulla, e che nulla di ciò che diciamo o facciamo andrà perduto. C’è una differenza tra credere e avere fiducia in Dio. Mentre il credere dell’uomo si affida alla razionalità, per un credente credere prescinde dalla logica. La speranza del cristiano si fonda e cresce solo sul rapporto personale e quotidiano che ha con Gesù».

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Il rientro a Bergamo

Dopo pranzo, la partenza per la Slovenia e l’arrivo nella capitale, Lubiana, in serata. Giovedì 4 luglio il pellegrinaggio, iniziato nel segno della Vergine, si chiuderà come un cerchio con la visita del santuario nazionale di Brezje, dedicato a Santa Maria Ausiliatrice, dove sarà celebrata l’ultima Messa. Seguirà una visita del centro storico di Lubiana, da dove, nel pomeriggio, il gruppo partirà per Bergamo.

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