Alex sarà curato da un bergamasco
Il professor Locatelli lo opererà a Roma

L’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma è uno dei complessi ospedalieri all’avanguardia a livello internazionale per quanto riguarda il trapianto di midollo ed in particolar modo il reparto di onco-ematologia e terapia cellulare e genica che è diretto proprio da un bergamasco: il professor Franco Locatelli.

Alessandro Maria Montresor, il bambino affetto da una gravissima malattia, che necessitava un trapianto di midollo osseo in tempi brevi e per il quale si era mobilitata tutta Italia, verrà ricoverato all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. Attualmente il piccolo si trova a Londra, dove risiede assieme ai genitori, ma a breve verrà trasferito in Italia per effettuare il trapianto. Una notizia che in tantissimi hanno accolto con speranza. Anche a Bergamo, dove l’appello per individuare un donatore compatibile aveva portato a una grande mobilitazione grazie ai due incontri organizzati da Admo, l’Associazione donatori di midollo osseo proprio per individuare un potenziale donatore. Complessivamente erano state 337 le tipizzazioni effettuate.

Al momento non tutte sono state ancora analizzate, ma è escluso che tra quelle già tipizzate a Bergamo vi possa essere un soggetto compatibile con il piccolo Alex. L’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù di Roma è uno dei complessi ospedalieri all’avanguardia a livello internazionale per quanto riguarda il trapianto di midollo ed in particolar modo il reparto di onco-ematologia e terapia cellulare e genica che è diretto proprio da un bergamasco: il professor Franco Locatelli. Ed è stato proprio lui ad allacciare i rapporti con l’ospedale londinese Great Ormond Street Hospital: «L’ospedale - scrivono i genitori di Alex su Facebook - d’accordo con il direttore del dipartimento di Oncologia pediatrica del Bambino Gesù, Franco Locatelli, ci ha proposto di trasferire Alessandro a Roma per sottoporlo alle cure dell’équipe italiana».

Al Bambino Gesù Alex verrà sottoposto a una tecnica di trapianto innovativa: in casi come quelli di Alex, come per le leucemie, il trapianto da staminali prevede come prima scelta quella di un fratello o una sorella compatibili, in mancanza di ciò si ricorre ad un donatore dei registri internazionali con una compatibilità totale o massima. In mancanza anche di questa ultima opzione si può ricorrere a uno dei genitori. In questo caso però, chiariscono gli esperti, la compatibilità del genitore è solo del 50%. Da qui la grande innovazione della tecnica recentemente presentata al Bambino Gesù: le cellule staminali da trapiantare e prelevate dal genitore vengono manipolate in modo da eliminare gli elementi che potrebbero determinare un rigetto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA