Albino piange Paolo Basletta
Nel suo ristorante «clienti amici»

«I suoi clienti erano i suoi amici». Bastano poche parole a Serena Basletta per ricordare chi era sua padre, Paolo, uno dei ristoratori più noti e apprezzati della Valle Seriana, uscito dal giro qualche anno fa a causa di un malore che lo ha tenuto bloccato in una casa di cura fino a giovedì 17 dicembre, quando si è spento all’età di 73 anni.

Proprio ad Albino Basletta aveva aperto con la moglie Maria Rosa Noris (scomparsa a novembre dell’anno scorso) il ristorante «Beccofino» diventato in poco tempo un punto di riferimento per tutti gli appassionati di buona cucina e soprattutto di rapporti umani fatti di calore, di amicizia e di sentimenti veri.

Amici appunto, più che clienti. «Mi hanno scritto tantissime persone - aggiunge la figlia - per ricordare quante serate passate insieme a mio papà: del Beccofino, pur essendo chiuso da sei anni, si ricordano tutti quelli che hanno conosciuto o incontrato mio papà e che con lui hanno potuto vivere momenti straordinari».

Paolo Basletta era il «regista» del ristorante di famiglia: grande conoscitore di vini, era sommelier professionista, e aveva affidato alla moglie la guida della cucina; insieme formavano un tandem perfetto. «Mio padre - ricorda ancora Serena - era anche un visionario, decisamente avanti come imprenditore della ristorazione: era stato lui ad avviare il progetto dei “35euro.it” (ora RistorantiBergamo, ndr), che aveva riunito oltre 40 ristoranti di Bergamo e provincia dove si poteva degustare un pasto completo di alta qualità al prezzo già indicato».

L’iniziativa era stata lanciata nel 2014, pochi mesi prima che Basletta venisse colpito dal malore, e veniva vista come un’occasione di rilancio per tutto il settore della ristorazione orobica. Con lui e con altri amici pionieri c’era Beppe Acquaroli del Baretto di San Vigilio in Città Alta, che così lo ricorda: «La crisi economica del 2009 e del 2010 aveva assestato un duro colpo a tutte le nostre attività: serviva un’idea innovativa e vincente per rilanciare il settore, e Paolo ce l’aveva avuta ed era riuscito a condividerla con tutti noi. La sua era una proposta gastronomica basata su materie prime eccellenti, fortemente legata al territorio, ma allo stesso tempo molto innovativa grazie a una grande tecnica e a una profonda conoscenza del prodotto. Il fatto che da anni non fosse al lavoro, non ci fa dimenticare la straordinaria persona che era, dai modi gentili e cortesi che si potevano chiaramente riconoscere nel suo ristorante e che gli consentivano di gestire al meglio i rapporti con tutti i suoi colleghi».

«Papà - conclude Serena - era convinto che più gente si portava a Bergamo per assaggiare la cucina bergamasca e più benefici ne avrebbero avuti tutti i ristoratori del territorio. Più che sulla competizione, puntava sulla collaborazione. Ma prima ancora sull’amicizia». I funerali di Paolo Basletta saranno celebrati venerdì pomeriggio 18 dicembre alle 15, ad Albino.

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