Alberto Zambelli è il nuovo direttore dell’Oncologia del Papa Giovanni

LA NOMINA . 55enne bergamasco, ha preso servizio il 1° novembre come direttore dell’Oncologia dell’Asst Papa Giovanni XXIII.

Una specializzazione in allergologia e immunologia clinica ed una in oncologia, la carriera maturata tra Pavia, Bergamo e Milano come oncologo specializzato nel tumore del seno e come ricercatore e docente universitario. È in sintesi il profilo di Alberto Zambelli, medico e professore, che ha preso servizio il 1° novembre come direttore dell’Oncologia dell’Asst Papa Giovanni XXIII.

Chi è Alberto Zambelli

L’oncologo bergamasco ha avviato la sua carriera all’Irccs Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia dove, in circa venti anni di servizio, è arrivato a ricoprire l’incarico di vice-direttore Scientifico Centrale della Fondazione. Dopo un periodo trascorso a Rotterdam in Olanda, dove ha partecipato a studi clinici per cercare nuove terapie per i tumori, ha ricevuto nel 2014 la chiamata diretta per lavorare a Bergamo al Papa Giovanni XXIII, dove è rimasto per sette anni, ottenendo un incarico di alta specializzazione.

Nel 2021 Zambelli si è trasferito a Milano per l’avvio della carriera accademica come professore associato di Oncologia al Dipartimento di Scienze Biomediche di Humanitas University e per ricoprire l’incarico di Capo Sezione autonomo dell’Oncologia Senologica dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e di referente oncologo della Breast Unit di Humanitas Cancer Center. Negli anni Zambelli ha sviluppato una estesa rete di relazioni internazionali, con la partecipazione ai principali congressi di area oncologica, e una importante attività di ricerca con oltre 160 pubblicazioni su riviste scientifiche, con un particolare focus sullo studio del tumore del seno.

L’inizio di novembre 2024 segna il ritorno al settore pubblico, con un duplice incarico. Oltre a superare il concorso da Direttore dell’Oncologia al Papa Giovanni XXIII, Zambelli ha infatti ricevuto dall’Università degli Studi di Milano-Bicocca la cattedra di professore associato in Oncologia.

«Il mio rientro a casa, nella mia città e nell’Ospedale di tutti i bergamaschi, non è dettato da nostalgia. Ho colto con convinzione e slancio l’opportunità di tornare a lavorare al Papa Giovanni XXIII, unanimemente considerato un centro di assoluto rilievo nel panorama regionale e nazionale – ha affermato Alberto Zambelli -. Qui ritrovo colleghi motivati a rendere un servizio di qualità, vocato all’eccellenza ma anche all’appropriatezza, all’equità e all’universalità delle cure».

Il reparto di Oncologia del Papa Giovanni di Bergamo

Zambelli eredita da Carlo Tondini, in pensione da metà ottobre, e prima ancora da Roberto Labianca, una Unità di Oncologia molto ben strutturata. Infatti, il Cancer Center dell’ASST Papa Giovanni XXIII promuove da tempo l’approccio multidisciplinare alle cure, che è il modo più efficace per ottimizzare diagnosi e cura di tutti i tipi di tumore solido. In campo diagnostico e terapeutico, l’innovazione farmacologica e clinica permette di offrire ai pazienti strategie terapeutiche personalizzate e d’avanguardia, secondo gli standard dell’oncologia molecolare e della medicina di precisione. Il costante rapporto con il territorio punta ad offrire efficaci percorsi di sorveglianza oncologica, di continuità di cura e di presa in carico della cronicità, laddove necessario. Il lavoro dei professionisti si avvale di un’alleanza sempre rinnovata con i pazienti, grazie al supporto prezioso delle associazioni dei pazienti molto presenti e attive dentro e fuori l’ospedale.

Parole di soddisfazione sono arrivate da Francesco Locati, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII.

© RIPRODUZIONE RISERVATA