Al via il restyling per le docce Caritas, aperta sottoscrizione

CENTRO ZABULON. Saranno pronte a settembre. Servizio spostato al Patronato, raccolta abiti al Galgario. «È un aiuto ai più fragili». Il costo è di 210mila euro.

Per il mondo della marginalità, questo è un servizio prezioso: fondamentale per prendersi cura di sé, rispettando così anche gli altri. Il Centro Zabulon, l’unico servizio docce a libero accesso della città di Bergamo, inserito nel complesso della sede della Caritas Bergamasca in via del Conventino, si appresta a rinnovarsi. Lunedì 17 giugno iniziano i lavori di ristrutturazione, con l’obiettivo di concluderli a settembre: un investimento da 210mila euro, per cui è stata avviata una raccolta fondi veicolata tramite il sito internet della Caritas Bergamo (www.caritasbergamo.it).

I numeri

Ci sono anche i numeri a raccontare la quotidianità di questo servizio, attivo ogni mattina dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 10,30: lo scorso anno sono state 573 le persone che hanno usufruito delle docce, per un totale di 4.747 docce erogate e 3.789 kit di biancheria intima donati. «Questo è un servizio unico per la città, un punto di riferimento per il mondo dei più fragili», premette don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana bergamasca. Proprio la sua frequentazione, l’utilizzo quotidiano e prolungato di docce e bagni, hanno reso necessario quest’intervento: «Gli anni si fanno sentire, gli spazi hanno bisogno di un adeguamento e di una ristrutturazione, anche per ammodernarli e rendere agli utenti un servizio migliore – spiega don Trussardi –. Sono spazi molto frequentati, parliamo anche di 30-40 persone al giorno». I lavori, al via da oggi, prevedono in particolare la realizzazione di docce separate per donne e uomini con spogliatoi e servizi igienici, di una sala d’attesa, di un locale lavanderia con lavatrice e asciugatrice a disposizione di chi accede alle docce, di un nuovo impianto termico con pannelli solari.

Aiuto e generosità

Arrivare qui ogni mattina, mettersi in coda e fare la doccia o ricevere un cambio, racconta di una cura personale che è fondamentale anche nei contesti più marginali. Al Centro Zabulon si può infatti trovare tutto il necessario per lavarsi (shampoo, docciaschiuma, schiuma da barba, rasoi), ma anche biancheria intima nuova e pulita, con calzini, maglie, slip e reggiseni a disposizione delle persone più fragili; sono sempre presenti operatori e volontari che, oltre a gestire il servizio ed erogare i beni necessari, ascoltano queste persone e le orientano. «Questo è un servizio importante per chi, pur nella difficoltà della vita in strada, vuole rispettare se stesso e gli altri – riflette don Trussardi –. Avere cura della propria igiene vuol dire curare la propria salute e curare anche la convivenza con gli altri». Con l’avvio dei lavori, il servizio docce si trasferirà temporaneamente nel vicino Patronato San Vincenzo, mentre la raccolta delle donazioni di abiti e biancheria – che solitamente ha luogo nel piazzale antistante il servizio docce – si sposterà momentaneamente al dormitorio del Galgario.

Raccolta fondi

Dare nuova vita al Centro Zabulon è uno sforzo rilevante, il progetto vale 210mila euro. Per questo la Caritas ha aperto una raccolta fondi: tutte le informazioni, compresa la possibilità di donare on line, sono disponibili sul sito di Caritas Bergamo e sull’apposita piattaforma https://dona.caritasbergamo.it/zabulon/. «Facciamo appello alla solidarietà dei bergamaschi, che è sempre esemplare – sottolinea don Trussardi –. La Fondazione Azimut ha già donato una somma importante, abbiamo poi ricevuto un corposo lascito ereditario con l’attenzione specifica a questo progetto e altre prime offerte: ringraziamo tutti questi primi donatori, grazie a cui siamo a circa metà del necessario. L’idea è quella di accompagnare la raccolta fondi con un racconto attraverso i social, per poi arrivare all’inaugurazione del nuovo servizio docce per settembre».

Sui propri canali social, la Caritas di Bergamo sta infatti raccontando attraverso alcuni video e dei post – oltre che con le parole degli operatori – la quotidianità di questo servizio.

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