Aido, ora il «sì» alla donazione diventa digitale

L’innovazione «DigitalAido»: pochi clic per il consenso. App gratuita per lo smartphone o da pc usando lo Spid. La presentazione a Bergamo: «Tutto è partito da qui».

Basta un minuto, anche meno, per salvare una vita. Non è retorica, ma realtà. Perché ora per dare il consenso alla donazione degli organi bastano pochi clic, con una procedura semplicissima che corre tramite smartphone o pc. È la nuova frontiera che l’Aido, l’Associazione italiana per la donazione di organi, spalanca per tutti i cittadini: con «DigitalAido», si può dire «sì» tramite un’applicazione gratuita (l’app si chiama Aido) o collegandosi al sito www.aido.i t e utilizzando lo Spid, l’identità digitale ormai diventata elemento della quotidianità.

L’Aido ha lanciato l’iniziativa da Bergamo, seguendo il filo rosso della storia e della solidarietà. Qui è stato gettato il seme da cui tutto è nato negli anni Settanta, dall’associazione Donatori organi bergamaschi (Dob) che ha saputo poi avviare la rete nazionale, e qui s’è tornati ieri, al Centro Congressi, per la conferenza di presentazione. «Ogni anno circa 9 mila cittadini aspettano la chiamata per il trapianto, senza il quale non hanno altra possibilità di sopravvivenza. Dei pazienti in lista d’attesa, però, una parte non avrà mai la possibilità del trapianto: non possiamo lasciare che succeda ancora. La donazione è un gesto che non costa, ma la disponibilità è ancora bassa: ora abbiamo digitalizzato il processo, dire sì alla donazione diventa più semplice», è la sintesi tratteggiata da Flavia Petrin, presidente nazionale dell’Aido. «Poter esprimere il consenso diventa così un tratto identitario digitale del cittadino – sottolinea Francesca Boldreghini, coordinatrice del progetto e responsabile nazionale della comunicazione Aido -. Lo Spid non serve solo per ricevere un servizio pubblico, ma ora permette anche di rendere un servizio alla salute della collettività».

Un progetto innovativo, quello di Aido, che ha ricevuto anche il saluto di Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale (e iscritto all’Aido dall’età di 15 anni): «È un’iniziativa importante, di valore etico. La digitalizzazione del “tesserino” dell’Aido è un segno di continuità e modernizzazione. Registrarsi in maniera facile è un passo importante». «Questa iniziativa – rimarca Sergio Vesconi, coordinatore scientifico dell’Aido e moderatore della conferenza – va proprio nella direzione di portare verso i cittadini l’opportunità della donazione».

C’è la storia che prosegue, e c’è la storia che si respira: l’impegno dell’Aido in Bergamasca - circa 75 mila iscritti - è concreto. «Entusiasta» del nuovo progetto si è detta Monica Vescovi, presidente dell’Aido Bergamo, ieri impossibilitata a partecipare alla conferenza: «Dire sì è un gesto di grande solidarietà che salva la vita – è il messaggio -. Fa piacere che la presentazione di questa stupenda rivoluzione sociale sia stata nella provincia di Bergamo. È bello che il più importante rilancio della storia dell’Aido si sia voluto fare nella stessa terra dove venne posato il primo seme». Per il bergamasco Leonio Callioni, vicepresidente vicario nazionale, «l’arrivo della pandemia e l’attenzione alle nuove tecnologie ci ha dato ulteriore energia: è la dimostrazione che l’Aido sa cogliere le occasioni per evolvere». Hanno portato il proprio saluto i partner con cui si è compiuto un passo di quest’ultima rivoluzione. «L’identità digitale – ricorda Antonio Florio, dell’Agenzia per l’Italia Digitale – ora permette anche di esprimere scelte». «Non è come mettere un like su Facebook – riflette Marco Deligios, di Maggioli Spa -: stiamo facendo cultura». Per Stefano Cagni, di Intesi Group, «la responsabilità sociale delle imprese può contribuire a migliorare la società». «Stiamo lavorando sul dono», la metafora di Andrea Romboli (Studio Romboli). «Un progetto unico in Europa», sottolinea Mauro Portara (B4Digital). I dati sono trattati «con correttezza e trasparenza», assicura Paolo Rosetti (Consulenti Privacy Network).

Domenica 26 settembre è la giornata nazionale dell’Aido: tra le iniziative, a Monterosso è prevista la messa celebrata da monsignor Davide Pelucchi (ore 8,30); alle 11 è invece previsto il lancio delle bandiere di «DigitalAido» con i paracadutisti dell’Associazione nazionale paracadutisti d’Italia - Sezione Valcavallina, da un elicottero pilotato dall’alpinista Simone Moro (in via Don Guanella).

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